Nereto. In una nota il titolare del bar chiuso dal questore, a Nereto, attraverso i propri legali, chiarisce i termini della vicenda.
Le precisazioni.
“In primo luogo, il titolare del pubblico esercizio, incensurato, dichiara di essere totalmente estraneo agli eventi descritti nel provvedimento del Questore di Teramo.
Che gli eventi descritti (due) non sono mai avvenuti all’interno del Bar, ma purtroppo nei paraggi dell’attività,
nonostante i numerosi richiami effettuati dallo stesso verso alcuni clienti.
Che gli episodi citati nel provvedimento del Sig. Questore, pur se ritenuti gravi, non hanno avuto conseguenze
giuridiche per i protagonisti e trattasi esclusivamente di due episodi sin dall’apertura del locale.
Il locale è a gestione familiare ed è ben frequentato: tuttavia, come riportato dalle informative dei carabinieri,
sovente è capitata la presenza di soggetti con precedenti penali che non hanno mai avuto, in ogni caso, alcun
rapporto personale con il Sig. Peng e neanche con la sua famiglia, e che sono stati sempre allontanati.
Il Sig. Peng, nel massimo rispetto delle istituzioni e del lavoro che svolgono gli organi di pubblica sicurezza,
ha affidato allo studio legale di Giancarlo Lettera e Michele Di Giuseppe l’incarico
di esaminare il provvedimento per valutarne l’impugnazione.
Inoltre lo stesso, considerata la gravità della circostanza, si è subito messo a disposizione dei carabinieri di
Nereto, cessando ogni attività appena giunta la notifica, a volere evidenziare – ancora una volta- la propria
estraneità a far diventare il proprio Bar Tabacchi un “ritrovo abituale di pregiudicati”.
Infine, lo stesso evidenzia che, seppur il gestore di un bar è responsabile anche nei confronti della collettività
per le cattive frequentazioni e per la tutela dell’ordine pubblico, certamente la concentrazione di numerosi
personaggi pregiudicati, in un piccolo comune come Nereto ed in tutta la Val Vibrata, non può certamente
essere addossata al privato titolare di attività commerciale, ma è un problema che riguarda la collettività e
da questa deve essere risolta”.
