Disagi sulla Teramo mare, D’Alberto: “Città in ostaggio”
Lunghe code in entrata ed uscita dalla città
Questa mattina, il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto ha scritto all’ANAS per esprimere il proprio disappunto in merito ai disagi che si registrano da giorni per via dei cantieri sulla Teramo-mare. Una situazione insostenibile, con lunghissime code in entrata e in uscita dalla città, soprattutto nelle ore di punta, e a fronte della quale il primo cittadino ha chiesto l’istituzione di un tavolo di coordinamento che, nel confronto con il territorio, consenta, d’ora in avanti, una diversa programmazione dei lavori.
“Non è la prima volta che nel pieno della stagione estiva o alla ripresa dell’attività scolastica la Teramo-mare viene interessata da lavori che incidono negativamente e in maniera pesante sulla circolazione in entrata e in uscita dalla città – sottolinea il Sindaco Gianguido D’Alberto – una situazione che non è più sostenibile in quanto crea enormi disagi ai cittadini, costretti a lunghe file soprattutto nelle ore di punta. Questo senza considerare i rischi per la sicurezza, in quanto le difficoltà interessano anche i mezzi di soccorso che devono raggiungere l’ospedale del capoluogo. Siamo consapevoli della necessità degli interventi, ma non è possibile che la programmazione dei lavori non venga condivisa con gli enti locali e soprattutto che non tenga conto dell’impatto sulla viabilità e sulla vita delle comunità”.
Da qui la decisione di scrivere alla società per chiedere un confronto costante sul calendario oltre che sul cronoprogramma dei diversi interventi.
“Per il futuro è assolutamente necessaria una diversa programmazione dei lavori, condivisa con i Comuni interessati, al fine di limitare al massimo i disagi per i cittadini – conclude il Sindaco – per questo ho scritto all’ANAS chiedendo l’istituzione di un tavolo di confronto permanente quale spazio di confronto con le amministrazioni locali su tempistiche e cronoprogramma degli interventi. Interventi che, lo ribadisco, sono assolutamente necessari ma che non possono tenere in ostaggio un’intera città”.
