
Pescara. “Dopo due anni di tentativi, di impegni presi e di richieste unanimi sia dal Consiglio regionale che da quello comunale di Pescara, l’area ex FEA resta chiusa, inutilizzata e in stato di abbandono. Una ferita aperta nel cuore della città e una beffa politica a danno dei cittadini”.
A dirlo è il consigliere regionale Pd Antonio Di Marco, vicepresidente della Commissione Ambiente e territorio che, insieme al consigliere comunale Marco Presutti, ha “più volte proposto una soluzione concreta: trasformare temporaneamente l’area in un parcheggio estivo, così da alleggerire la penuria di posti auto che ogni stagione mette in crisi residenti, turisti e stabilimenti balneari della costa pescarese”.
“Ora, però, visto l’inspiegabile muro di gomma da parte dei governi regionale e cittadino di destra”, aggiunge, “andremo a fondo alla questione, chiedendo lumi e spiegazioni sia sulla sordità all’istanza parcheggi che ha avuto il riscontro unanime di ben due assemblee (Consiglio regionale e comunale), sia ai lavori, in ritardo e fermi per ragioni burocratiche a cui né Regione, né Comune si applicano a dovere, evidentemente”.
“Una paralisi vera, tale da non far passare nemmeno un’idea di buon senso qual era quella dell’uso a favore della sosta estiva, peraltro ripresa a un anno di distanza anche da un consigliere di filiera, Fabrizio Rapposelli di Forza Italia – sottolinea Di Marco -, utile e realizzabile, che avrebbe dato respiro immediato alla città. Ma, ancora una volta, le nostre proposte sono state ignorate, a questo punto per ragioni politiche viene da pensare: cioè solo perché non provenivano dalla maggioranza di destra. Il risultato di questa reazione stizzita è sotto gli occhi di tutti: un cantiere fermo, un’area deserta e degradata, nessuna prospettiva per il futuro, sostegno solo a parole ma
mai nella pratica di un comparto, quello balneare, vessato da un futuro incerto e da mille gravami”.
“È ora che chi governa si assuma le proprie responsabilità e dia finalmente risposte. Non si può continuare a
giocare sulla pelle dei cittadini, sacrificando servizi e opportunità sull’altare della propaganda politica. L’ex FEA non può restare simbolo di immobilismo e abbandono: Pescara e gli abruzzesi meritano ben altro”, conclude Di Marco.