Biodigestore a Teramo, la replica: “Attacco scomposto contro l’interesse pubblico”

Teramo. “Il progetto del biodigestore, riconosciuto da tutti come uno dei più importanti a livello nazionale tra quelli finanziati a valere sulla transizione ecologica, è destinato ad imprimere una svolta epocale nella gestione dei rifiuti, confermando come la nostra città sia all’avanguardia sui temi della sostenibilità ambientale.
Un progetto che ha trovato la condivisione unanime di enti, cittadini e associazioni, ad eccezione di quella dell’isolata Associazione “Ambiente e sicurezza”, la cui voce mai si era udita prima, che continua strumentalmente a cercare di bloccare la realizzazione di un’opera di cui beneficerà tutta la comunità regionale e che ha già ottenuto tutte le autorizzazioni. Rispetto ai ricorsi amministrativi presentati dall’Associazione contro il mancato assoggettamento a VIA, e quindi contro il biodigestore, quest’ultima sa benissimo come il primo sia stato respinto dal TAR e il secondo sia stato addirittura giudicato improcedibile. Ne è in piedi un terzo, quello sulla riperimetrazione, che siamo sicuri, avendo sempre operato correttamente, che sarà anch’esso rigettato. Ci chiediamo a chi giovi questo continuo e scomposto attacco non contro un’amministrazione, ma contro l’interesse pubblico, dei cittadini e della città”.
Così il Sindaco Gianguido D’Alberto e il Presidente della TEAM Sergio Saccomandi, che dopo l’ultima conferenza dell’Associazione “Ambiente e Sicurezza” tornano sulla questione della realizzazione del biodigestore per ribadire la bontà dell’azione portata avanti dall’Amministrazione comunale e della sua partecipata e il valore dell’opera.
“Gli ulteriori ricorsi annunciati dall’Associazione sia sul piano amministrativo che penale non ci spaventano, anzi, ben vengano, in quanto serviranno a confermare la correttezza dell’azione amministrativa – proseguono D’Alberto e Saccomandi – e a confermare come questa Amministrazione e la sua partecipata abbiano voluto sempre e solo perseguire il bene pubblico e la tutela ambientale.
Tanto che con la demolizione del vecchio inceneritore, sul quale nessuna voce si è alzata in quasi 40 anni, andremo a bonificare l’area con un’azione che inciderà positivamente non solo sull’area di Carapollo ma anche sulle zone limitrofe. Le azioni giudiziarie promosse dall’Associazione, che tentano di minare il rispetto dei tempi previsti, lungi dal danneggiare la realizzazione dell’opera ci consentiranno al contrario di far emergere, ancora una volta, la bontà di un impianto che si inserisce a pieno titolo nel sistema di gestione nazionale dei rifiuti e della piena sostenibile ambientale. Resta l’interrogativo, che abbiamo avanzato più volte, su quale sia il reale interesse ad osteggiare la realizzazione del biodigestore, che rappresenterà non solo un impianto strategico all’interno del ciclo dei rifiuti ma una straordinaria occasione di riqualificazione ambientale dell’area”.