
Arsita. “Spiace dover tornare continuamente su argomenti ormai affrontati più e più volte sotto ogni aspetto, ma noto che la minoranza continua a far finta di ignorare che la materia è regolata da precise disposizioni legislative e che i medici di medicina generale non sono dipendenti Asl, ma liberi professionisti che scelgono autonomamente la sede dove aprire i propri ambulatori.
Fatta questa doverosa premessa, preciso che anche nel caso del Comune di Arsita la Regione e la Asl di Teramo hanno messo in atto tutte le azioni possibili per limitare i disagi alla cittadinanza”.
Lo precisa l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì.
Nel dettaglio, sul Burat Speciale n.90 del 9 aprile scorso sono state rilevate le carenze per l’anno 2025, che per l’ambito territoriale nel quale ricade il Comune di Arsita sono pari a 9, tutte con obbligo di apertura dell’ambulatorio in uno dei Comuni dell’ambito stesso.
Fino al 31 agosto prossimo, poi, l’assistenza primaria ad Arsita sarà garantita per due giorni alla settimana da un medico dell’Unita di Continuità Assistenziale (UCA).
Dal primo settembre, invece, nel Comune sarà aperto uno studio medico, il cui incarico è stato conferito ad un medico (che sta frequentando il corso di medicina generale), già titolare di uno studio a Castiglione Messer Raimondo, che avrà la possibilità di innalzare il massimale a 1500 assistiti, coprendo così le necessità sia di Arsita che di Bisenti.
“Non è dunque corretto – conclude l’assessore – accusare il governo regionale di disinteresse verso questo tema, che sappiamo perfettamente essere uno dei più sensibili per la popolazione. Si tratta, però, di un problema comune a tutte le Regioni italiane e dunque legato ad un sistema che va rivisto completamente a livello nazionale”.