
Roseto. Ci sono luoghi che parlano con la voce della terra, e ci sono gesti che diventano memoria collettiva. Il rito dell’Acqua di San Giovanni, celebrato ieri all’antica Fontana d’Accolle nella Riserva Borsacchio grazie all’impegno delle Guide del Borsacchio, è stato tutto questo: una festa semplice e potente, che ha unito natura, storia e comunità in un abbraccio simbolico e concreto alla Riserva del Borsacchio.
In soli tre giorni, senza pubblicità né sponsor, oltre 150 persone si sono iscritte all’escursione – in un giorno feriale – per camminare insieme lungo gli antichi sentieri fino alla storica fontana, raccogliendo fiori ed erbe spontanee, e compiere il rito benaugurale del del 23 Giugno dell’acqua di San Giovanni da utilizzare il 24 giugno per lavarsi mani e viso con l’acqua profumata della fonte, miscelata alla bellezza e propietà dei fiori e erbe del solstizio .
Ma l’evento non si è limitato al giorno della festa. Come sempre, i volontari delle Guide del Borsacchio si sono mossi in anticipo: due giorni prima hanno ripulito l’area della fontana, abbandonata da ogni servizio pubblico nonostante la sua importanza storica e il crescente interesse dei cittadini. Hanno riaperto sentieri antichi, sommersi da erba e incuria, lavorando con dedizione e attrezzature proprie per restituire dignità a un luogo che appartiene a tutti.
Il vero successo di questa giornata non sta solo nei numeri, ma in ciò che rappresenta: una resistenza civile, pacifica e costante, contro il tentativo – in corso da parte della Regione Abruzzo – di cancellare proprio queste colline, fontane e percorsi storici dalla mappa della Riserva Naturale. Un disegno che mira a rendere edificabili territori unici, silenziando la voce della natura e della memoria.
E invece, grazie alla forza delle persone, la Riserva parla forte.
Parla con i passi di chi cammina sui crinali, con le mani che raccolgono fiori, con i sorrisi di chi riscopre una fonte antica come un tesoro.
Quando la bellezza è vera, non servono fondi milionari: bastano la storia di un luogo, la passione di chi lo vive e la volontà di difenderlo.
Le Guide del Borsacchio continueranno a esserci e resistere e sono migliaia le persone al nostro fianco.
Perché la Riserva è un bene comune. E finché ci saranno persone pronte a camminarla, a curarla e a raccontarla, nessuna cancellazione potrà mai riuscire davvero.