
Questa mattina, al termine di una sentita cerimonia, iniziata con la visita commemorativa al cimitero monumentale delle vittime del Vajont, in località Fortogna, il Sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto e il primo cittadino di Longarone Roberto Padrin, hanno sottoscritto il patto di amicizia tra il Comune di Teramo e il Comune di Longarone.
Non un mero atto formale, come hanno evidenziato entrambi i Sindaci, ma l’unione tra due comunità connesse da un forte legame e con la quale oggi Teramo e Longarone hanno gettato le basi per una cooperazione duratura in campo socio-culturale e nelle attività di formazione dell’attività di protezione civile.
A promuovere la firma del patto, il teramano Andrea Di Antonio, che vive da tempo in Inghilterra e che da anni si dedica alla valorizzazione della memoria storica legata al disastro del Vajont e al profondo legame tra l’Abruzzo e la comunità di Longarone. Iniziativa che i due Comuni hanno accolto con convinzione fin dal primo momento.
“Teramo e l’Abruzzo hanno sempre avuto un forte legame con la comunità di Longarone – ha detto il Sindaco D’Alberto nel suo intervento – a partire dall’importante contributo che molti operai abruzzesi, conosciuti come “acrobati delle dighe”, diedero alla costruzione dell’importante infrastruttura. Un legame che si è ulteriormente consolidato nel corso del processo, con i primi due gradi che si svolsero al Tribunale dell’Aquila, e mantenuto vivo anche grazie alla presenza, sul nostro territorio, di una importante sezione degli alpini, che rappresentarono uno dei corpi maggiormente impegnati nelle operazioni di soccorso a Longarone. Una realtà con la quale io stesso ho un legame personale fin da bambino, segnato dai racconti di mio padre che all’epoca del disastro del Vajont si trovava a Belluno per il servizio militare”.
Il primo cittadino, che ha evidenziato come il Patto di amicizia tra le due città si sostanzi anche “per la resilienza che accomuna le nostre comunità”, con l’Abruzzo e Teramo che a fronte delle calamità affrontate negli anni “stanno oggi vivendo un periodo di ricostruzione e rigenerazione dei territori”. D’Alberto ha infine evidenziato l’importanza di strumenti come i patti di amicizia e i gemellaggi per superare le barriere ed unire le popolazioni.