
Teramo. Istituire con celerità la consulta provinciale che si occupi della situazione del Delfico. A rilanciare il tema è il consigliere provinciale Luciano Giansante, che ricorda che nonostante il percorso era stato tracciato, in maniera unanime dal consiglio provinciale, ad oggi non si è riuscito a favorirne l’insediamento.
“Nell’ultima assise provinciale ho chiesto esplicitamente che si procedesse celermente alla costituzione di questa consulta e finalmente ho ottenuto che divenisse un punto all’ordine del giorno del Consiglio Provinciale di martedì 24 giugno”, sottolinea Giansante.
Fino ad oggi le informazioni sullo stato dell’arte sono state affidate principalmente alle sporadiche notizie giornalistiche ma la comunità del Delfico (studenti, insegnanti, lavoratori, famiglie, gestori delle attività e cittadini di Teramo e della provincia) ha bisogno di ben altro. In generale, il sequestro del Delfico-Montauti ha creato un senso di instabilità e preoccupazione sia dal punto di vista pratico che sociale, coinvolgendo tutte le parti interessate e creando un clima di incertezza.
Per esempio gli studenti sono preoccupati per la propria istruzione, per il cambiamento dei luoghi, per le possibili interruzioni delle lezioni, per le nuove difficoltà logistiche, per le modifiche degli orari e del calendario scolastico o hanno incertezze sul futuro del loro percorso scolastico.
A tutto questo si accompagna anche una componente emotiva e simbolica, legata all’importanza della scuola come spazio di crescita e formazione. La chiusura di una scuola rappresenta non solo la perdita di un luogo fisico, ma anche la sospensione di una comunità: la perdita dei legami e delle vicende che gli studenti , gli insegnanti ed il personale hanno vissuto all’interno di quelle mura.
Per i commercianti e le attività in generale di piazza Dante e dintorni, il sequestro ha comportato una diminuzione del flusso di studenti e di clienti , con conseguenti perdite economiche. La presenza degli studenti , dei docenti e di tutte le persone coinvolte nel mondo scolastico contribuiva a mantenere viva l’attività commerciale locale; senza di loro, molte attività subiscono un drastico calo delle vendite e si palesa anche il rischio di chiusure.
Gli obiettivi della commissione
Trasparenza e fiducia. Coinvolgere rappresentanti della comunità scolastica e cittadini nella commissione e nella comunicazione può aumentare la fiducia nelle istituzioni e ridurre la diffusione di notizie non verificate o di voci infondate.
Informazione continua. Una commissione dedicata permette di fornire aggiornamenti regolari e dettagliati, aiutando studenti, genitori, docenti e cittadini a essere sempre informati sull’andamento delle procedure e sui tempi previsti per il ritorno alla normalità.
Partecipazione e ascolto. La consulta può diventare anche uno spazio di ascolto delle preoccupazioni e delle proposte della comunità, favorendo un senso di partecipazione e di collaborazione. Potrebbe anche diventare il luogo più adatto alla ricezione di utili suggerimenti.
Con una comunicazione trasparente, tempestiva e aperta al dialogo la comunità potrebbe apprezzare l’impegno delle autorità nel mantenere informati tutti gli interessati e al contempo potrebbe sentirsi maggiormente coinvolta e dunque motivata nel processo di gestione della crisi. Insomma avere accesso a più informazioni permette di comprendere meglio il mondo che ci circonda. Questo aiuta a prendere decisioni opportune e autonome riguardo al proprio futuro, alle scelte di studio, lavoro e partecipazione civica.
Una buona conoscenza permette di valutare i problemi e di intervenire tempestivamente, evitando che le difficoltà si aggravino o che si propaghino false informazioni. Ed infine , con più dati e conoscenze, studenti , esercenti e cittadini riusciranno a pianificare con maggiore chiarezza i propri obiettivi, potranno adattarsi ai cambiamenti e sapranno cogliere le varie opportunità che si presenteranno. Potranno , in altre parole , organizzare meglio ed in maniera più consapevole il proprio futuro.
Ancora oggi persiste in me il timore che l’interesse mediatico per il Convitto e il Delfico-Montauti si possa attenuare nel tempo e che questo possa far accogliere in maniera rassegnata e supina l’evolversi degli eventi. Per scongiurare tutto ciò, nel mio piccolo, riproporrò costantemente il problema e continuerò ad indossare in Consiglio Provinciale una maglietta con la scritta DELFICO GENIUS LOCI. Questo per ricordare a me stesso in primis, ma un po’ a tutti che una scuola, un istituto non è solo un edificio ma è molto di più: è un luogo di crescita, apprendimento e sviluppo personale. È uno spazio dove gli studenti acquisiscono conoscenze, sviluppano competenze sociali, formano amicizie e si preparano per il futuro. La scuola è anche un ambiente in cui insegnanti, personale scolastico e famiglie collaborano per creare un contesto di supporto, stimolo e ispirazione, contribuendo alla formazione di cittadini consapevoli e responsabili. E’ un luogo che accumula esperienze, sensazioni e sentimenti. In questo caso è anche una parte viva, importante e caratteristica del nostro capoluogo. La perdita, la dispersione di questa esperienza significa anche impoverire irrimediabilmente l’intera città.
Insomma è un luogo che ha una specie di anima propria , appunto un Genius Loci come lo definivano i latini e speriamo a questo punto che lo spirito del Delfico ci dia davvero una mano a gestire questa situazione che ci è caduta addosso come una specie di improvviso ed inaspettato uragano”.