Sede Arpa Teramo, se ne discute in commissione Vigilanza
All'analisi il trasferimento temporaneo

Giovedì mattina la commissione regionale di Vigilanza si riunirà per discutere, tra i punti all’ordine del giorno, anche della situazione relativa alla sede provinciale di ARPA Abruzzo in Piazza Martiri Pennesi, a Teramo.
Il tema del possibile trasferimento dei dipendenti ARPA dall’attuale sede a una nuova struttura privata, situata in un’area industriale, ha sollevato numerose perplessità e richieste di chiarimento, sia da parte delle organizzazioni sindacali – tra cui UGL, CGIL, CISL, UIL, FIALS – sia da parte di rappresentanti istituzionali.
Durante la seduta saranno analizzati i contenuti della bozza di contratto di locazione tra ARPA e una società privata, che prevede una durata di 6 anni + 6, un canone annuo di oltre 168.000 euro e ulteriori costi in caso di recesso anticipato. Verranno inoltre approfondite le motivazioni del trasferimento, alla luce degli ingenti investimenti già effettuati nei locali di Piazza Martiri Pennesi (circa 400.000/500.000 euro) e del finanziamento pubblico previsto per la demolizione e ricostruzione dell’attuale sede, come stabilito dall’Ordinanza n. 129 del 13 dicembre 2022 nell’ambito del Programma di Rigenerazione Urbana post sisma 2016.
Per una discussione completa e trasparente, è stata richiesta l’audizione di: Emanuele Imprudente – Assessore Regione Abruzzo, Gianguido D’Alberto – Sindaco di Teramo, Camillo D’Angelo – Presidente della Provincia di Teramo, Avv. Maurizio Dionisio – Direttore Generale ARPA Abruzzo, Dott. Vincenzo Rivera – Direttore Generale USR Abruzzo, Stefano Matteucci e Matteo Di Francesco – Segretari regionali UGL Salute Abruzzo, Luca Fusari – Segretario interregionale FP CGIL Abruzzo-Molise, Vincenzo Mennucci – Segretario interregionale CISL FP Abruzzo-Molise, Antonio Di Giammartino – Segretario regionale UIL FPL Abruzzo, Gabriele Pasqualone – Segretario regionale FIALS Abruzzo, Raimondi Micheli – Direttore Amministrativo ARPA.
“È necessario fare piena luce su una decisione che rischia di avere rilevanti impatti economici sull’Azienda Regionale e ricadute dirette sul personale coinvolto”, hanno dichiarato i commissari Giovanni Cavallari, Sandro Mariani, Dino Pepe e Enio Pavone promotori della richiesta di convocazione.