Palazzo Sanità, “Gravi conseguenze a causa dei ritardi del Comune”
L'attacco del consigliere Rabbuffo (Lega) riferendosi ai costi

Teramo. “L’inerzia mostrata dal sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, nel prendere la decisione di ricostruire il Palazzo ARPA Abruzzo in zona Campo Boario, ha gravissime conseguenze”.
Esordisce così il capogruppo Lega in consiglio comunale a Teramo, Berardo Rabbuffo.
“Prima di tutto i maggiori costi per un progetto fatto a Piazza Martiri Pennesi ora da gettare, poi il dilungarsi dei tempi di realizzazione, infine i disagi dei dipendenti che saranno sballottati a S. Atto, contribuendo a svuotare il centro storico. A pagarne le conseguenze, anche economiche, sono sempre i cittadini, come nella vicenda del teatro comunale, dello stadio, dell’ipogeo eccetera”.
“Nonostante D’Alberto fosse perfettamente a conoscenza del progetto presentato da ARPA Abruzzo per l’abbattimento e la ricostruzione della storica sede di piazza Martiri Pennesi, che ha anche ricevuto il parere favorevole della Commissione urbanistica ed è stato iscritto all’ordine del giorno del Consiglio, il primo cittadino non ha sollevato obiezioni, né adottato contromisure nel momento in cui avrebbe potuto farlo. Ha lasciato che l’iter tecnico-amministrativo procedesse fino al termine, per mesi e anni. Anche quando io stesso a gennaio ho portato l’argomento in Consiglio con un’interrogazione, la Giunta di centro sinistra si è disinteressata, portando avanti l’iter di ricostruzione dell’edificio ARPA nello stesso luogo. Però da quel giorno è partito un movimento di Consiglieri di maggioranza, di opinione pubblica cittadina, anche di centro Sinistra, che ha fatto capire a questa Amministrazione a dir poco superficiale, la grande opportunità urbanistica che la nostra città stava perdendo, di riqualificare Piazza Martiri Pennesi”.
“La decisione del trasferimento provvisorio dei laboratori e degli uffici di Arta Abruzzo dal distretto di Teramo alla sede di Sant’Atto – frutto di un percorso già avviato con il consenso del Sindaco – è conseguenza delle ingenti risorse già impegnate, sia per il trasferimento di gran parte degli arredi e delle attrezzature, sia per l’adeguamento dei nuovi locali alle stringenti normative tecniche che regolano l’attività laboratoristica. I dipendenti ARPA hanno lavorato alla predisposizione di ben 700 scatoloni contenenti materiale, oltre che nella rimozione di 7 delle 10 cappe presenti nei laboratori, elementi essenziali per lo svolgimento delle attività laboratoristiche”.
“Che dirà D’Alberto che siccome è incapace di prendere decisioni tempestive, si dovrà rimettere tutto a posto. E chi paga per i contratti, le penali, i traslochi? Questo si configura come un ulteriore ingente danno erariale”.
“Ci si chiede, quindi, perché il Sindaco non sia intervenuto per tempo, pur essendo informato dell’intenzione dell’Agenzia di avviare un’opera di demolizione e ricostruzione in centro città. E ancora: perché non abbia mosso obiezioni nemmeno quando ARPA ha pubblicamente avviato una procedura di selezione per individuare una sede temporanea per ospitare le attività durante i lavori?
Le critiche sollevate in questa fase appaiono tardive e poco fondate, soprattutto alla luce dell’avanzato stato di attuazione dell’intero processo organizzativo. Ad oggi, dunque, se una responsabilità politica esiste, essa va attribuita al Sindaco di Teramo”, conclude Rabbuffo.