Ospedale di Sant’Omero: obsolete le unità di trattamento aria
Il Comitato parla di investimenti ridotti

Sant’Omero. Il Comitato civico torna a sollevare il problema delle UTA (Unità di Trattamento Aria) dell’ospedale Val Vibrata, la cui sostituzione è stata più volte rinviata dalla ASL. Si tratta di impianti fondamentali per gli ambienti ospedalieri critici, in particolare per le sale operatorie.
Le UTA attualmente in funzione a Sant’Omero sono operative da circa 40 anni: un dato che testimonia l’elevato livello di manutenzione, spesso indicato come esempio dalla stessa ASL, ma che rende oggi l’intervento di sostituzione non più procrastinabile. Dall’analisi della delibera ASL n. 2072 del 16 dicembre 2025 emerge infatti che la sostituzione è programmata per il 2026.
Tuttavia il Comitato esprime forti perplessità sull’entità delle risorse stanziate: per l’intervento sono previsti appena 95.000 euro, una cifra che appare difficilmente sufficiente a coprire l’intera operazione. Il dubbio è rafforzato dal confronto con un analogo intervento previsto per il 2027 nelle sale operatorie dell’ospedale di Giulianova, per il quale l’impegno di spesa ammonta a 220.000 euro.
Da cosa nasce questa evidente differenza? A Sant’Omero si procederà forse per fasi? Il Comitato chiede chiarezza e sollecita le istituzioni della Val Vibrata, a partire dai sindaci, a farsi portavoce di queste domande presso la ASL.
Ma le criticità non si fermano alle UTA. L’analisi della stessa delibera mette in luce una marcata disparità negli investimenti programmati nel triennio 2026-2028 per i tre ospedali periferici della provincia, strutture per dimensioni e funzioni sostanzialmente comparabili.
Nel dettaglio, per il 2026 sono previsti interventi pari a 1.341.000 euro per l’ospedale di Sant’Omero, contro i 3.092.000 euro di Giulianova e i 3.173.000 euro di Atri.
Nel 2027 le risorse scendono drasticamente per il Val Vibrata, con soli 55.000 euro, a fronte dei 990.000 euro di Giulianova e dei 115.000 euro di Atri.
Nel 2028, infine, a Sant’Omero sono destinati appena 50.000 euro, contro i 65.000 euro di Giulianova, mentre per Atri non risultano interventi programmati.
Differenze che, secondo il Comitato, risultano evidenti e penalizzanti per l’ospedale Val Vibrata. Viene quindi spontaneo chiedersi se davvero a Sant’Omero non vi siano ulteriori necessità strutturali e impiantistiche da affrontare.
Oltre alle perplessità legate alle UTA, il Comitato richiama l’attenzione su altre criticità mai risolte: la necessità di interventi sul Pronto Soccorso per rendere più adeguata e dignitosa l’osservazione temporanea dei pazienti; l’urgenza di opere di “umanizzazione”, come la realizzazione dei bagni in camera; fino al tema, ormai strutturale, dell’ampliamento dell’edificio. La carenza di spazi, infatti, non consente l’attivazione completa dei posti letto previsti dalla programmazione sanitaria, con cinque posti di Medicina Interna tuttora non attivati e tre della Lungodegenza non attivabili, sempre per problemi di spazi, una volta che verrà avviato il reparto.
“Insomma – conclude il Comitato – appare necessario che chi è preposto a farlo, a cominciare dai sindaci, controlli con attenzione gli atti della ASL, affinché siano realmente migliorativi per il nostro ospedale e garantiscano la qualità dei servizi erogati ai cittadini”.



