Grande successo della serata della Grande Panarda Teramana. Circa cento i commensalii iscritti al Club dei Cenatori, nella caratteristica kermesse storica del ristorante Tre Quatrì.
Trentatrè portate delle 62 previste hanno allietato il convivio, sotto la guida del Panardiere, il presidente provinciale del Club, Silviano Scardecchia, noto fotografo. Molti commensali con abiti del ‘500, per rivisitare storicamente la nascita della Panarda, una festa devozionale che si svolgeva la notte di Sant’Antonio Abate, organizzata dal ricco signorotto che invitava anche i poveri, a gustare i piatti tradizionali, e Teramo ne ha più di cento propri. “ La tipica esplosione di sapori e colori affonda le radici nel 1300 “ – come ha ricordato nella sua relazione Isolina Maroto, docente dell’Università di Camerino, che ha ricostruito con dovizia di particolari la cucina del ‘500. Presenza a sorpresa di fra’ Tonino da Cingoli, che ha spiegato i piatti man mano che uscivano dalla cucina.
Il presidente nazionale Alfonso Rossi, applaudito per le sue rime sparse, ha condotto egregiamente la serata, leggendo lo statuto ai nuovi iscritti, in un attimo istituzionale di iniziazione, colpendoli scherzosamente con un mestolo, mentre il guardiano della Panarda, il ciambellano impersonato da Giovanni Garbini, passava tra i tavoli e chiedeva , con fare minaccioso, se il cibo fosse gradito o no. Insomma una bellissima serata, allietata dalla musica della band Dualmente Live, dalla suonatrice di arpa Sandra Di Marcantonio, ovazione per un brano della canzone napoletana, eseguito dalla cantante Milena Peccia . Show delle danzatrici “ Sirene del Nilo”. Soddisfatti gli organizzatori e il proprietario del ristorante Emidio Tarquini; un riconoscimento ufficiale allo chef Gustavo Montanaro. Nel Direttivo del Club dei Cenatori, la reclutatrice Micol Alibrandi, il cerimoniere Marco Bartellini, la segretaria nazionale Sonia Saccoccia e il tesoriere Nazzareno Micucci. Fitto il calendario di eventi e cene Luculliane in programma nel mese di novembre, tutto da “ Gustare, mentre nelle fucine del club serpeggia l’idea di un evento collegato ad una rivisitazione storica, sul quale vige il massimo riserbo.
