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Teramo

Giulianova, test antidroga per i consiglieri e guida in stato di ebbrezza: i quesiti della politica

Bizzarri interroga Di Massimantonio: "ancora nessuna risposta"

Giulianova. Non trova ancora risposta la domanda del Consigliere comunale Pier Giorgio Bizzarri a quello di opposizione Di Massimantonio, proponente della mozione sui test di alcool e droga: “Le è mai stata tolta la patente per guida in stato di ebrezza?”

Giulianova. Continua a restare senza risposta il quesito posto dal Consigliere Bizzarri al Consigliere di opposizione Di Massimantonio, proponente della mozione relativa all’introduzione di test per alcool e droga per i membri del Consiglio Comunale.

Il Consigliere Bizzarri, durante la seduta della massima assise civica dello scorso venerdì, ha chiesto pubblicamente al consigliere Di Massimantonio se gli fosse mai ritirata la patente per guida in stato di ebbrezza.

“Colpisce il fatto che, nonostante l’assidua attività sui social e le numerose dichiarazioni alla stampa, il Consigliere Di Massimantonio non abbia ritenuto opportuno chiarire tale circostanza, eludendo la domanda”, si legge in una nota dell’amministrazione comunale. “Un eventuale riscontro positivo a tale questione desterebbe legittimo imbarazzo, considerata la tematica trattata e le accuse implicite rivolte all’amministrazione tramite affermazioni come “ammissioni di colpa” rilasciate all’emittente televisiva Rai3, che potrebbero essere interpretate come insinuazioni dal sapore diffamatorio. Inoltre, nella stessa intervista, sul punto in questione Di Massimantonio parla di emendamento. Questo oltre che da dichiararsi falso, farebbe comprendere la sua poca competenza e lucidità politica.

Con le dovute proporzioni, questo atteggiamento è stato accostato, durante il Consiglio, al caso del deputato Aboubakar Soumahoro, entrato in Parlamento come strenuo difensore dei diritti degli immigrati per poi essere travolto da un processo sullo sfruttamento degli stessi da parte delle cooperative a lui riconducibili.
In tale eventualità, si concretizzerebbe l’amaro detto “chi va per grazia ha trovato giustizia”, rendendo legittima la richiesta di dimissioni del Consigliere stesso. È infatti inaccettabile predicare rigore morale e legalità senza essere i primi a darne esempio, specie da parte di chi ricopre un ruolo pubblico e di responsabilità nei confronti dei cittadini.

L’Amministrazione Comunale, come si evince dall’ultimo Consiglio, ha dimostrato piena disponibilità ad avviare una seria campagna di sensibilizzazione sui temi dell’abuso di alcool e sostanze stupefacenti. Tuttavia, è evidente che la proposta di semplici test rapidi non possa ritenersi né efficace né sufficiente. Al contrario, l’Amministrazione propone l’adozione di esami più approfonditi – come il test del capello – in grado di fornire maggiore certezza e trasparenza, dimostrando un impegno reale e concreto.

Ci si interroga se il clamore mediatico alimentato dal Consigliere Di Massimantonio non sia, piuttosto, finalizzato a distogliere l’attenzione da altre vicende, tra cui l’episodio dell’interruzione di una seduta consiliare, potenzialmente configurabile come interruzione di pubblico servizio – un fatto grave che dovrebbe preoccupare l’intera cittadinanza.

In attesa di un chiarimento dal Consigliere Di Massimantonio, si coglie l’occasione per ricordare che la funzione di Consigliere Comunale comporta responsabilità concrete, tra cui quella di contribuire in maniera costruttiva al bene della città, piuttosto che concentrarsi unicamente sulla propria visibilità social”.

 

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