
Giulianova. La sanità pubblica è sotto attacco. Con deliberazione n. 1103, dello scorso 7 luglio, l’ASL di Teramo ha inferto “un nuovo colpo al sistema (ormai, ahinoi, non ha più senso parlare di “servizio”) sanitario pubblico della nostra provincia”. Lo scrive in una nota Daniele Di Massimantonio, consigliere comunale di minoranza a Giulianova.
L’atto aziendale prevede, per i tre ospedali periferici della provincia di Teramo, vale a dire Atri, Giulianova e Val Vibrata, il declassamento di sette unità operative a UOS, vale a dire Unità Operative Semplici.
La trasformazione riguarda le UOSD di Pronto Soccorso e Terapie Intensive dei tre ospedali sopra menzionati, nonché la UOC di Ostetricia/Ginecologia del Val Vibrata.
Tale pericoloso declassamento, inoltre, riguarda anche le tre Farmacie Ospedaliere. A questo proposito, occorre ricordare il fatto che la farmacia dell’ospedale di Giulianova allestisce le chemioterapie destinate a tutti i pazienti oncologici-ematologici della provincia, grazie alla presenza, al suo interno, dell’UFA (unità farmaci neoplastici). L’incomprensibile provvedimento, dunque, rischia seriamente di ripercuotersi sull’efficienza e sulla rapidità delle cure.
Come gruppo consiliare del comune di Giulianova, non possiamo che rivolgere nuovamente un appello alle istituzioni, a partire dalla massima autorità sanitaria della nostra comunità cittadina: il Sindaco.
Ricordiamo a quest’ultimo, il suo ruolo istituzionale di controllo e programmazione, che comunque, nel caso dell’Atto Aziendale in questione, si riduce ad una semplice presa d’atto, perché, in linea con il deterioramento democratico riscontrabile a tutti i livelli, il provvedimento è stato già adottato dalla ASL.
Visto che presto verrà approvato dalla Regione, chiediamo al primo cittadino giuliese di affrontare la questione summenzionata con il Governatore Marsilio, piuttosto che limitarsi, nelle interlocuzioni con quest’ultimo, ad argomenti decisamente secondari, come, ad esempio, le tappe del Giro d’Italia”.