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Teramo

Nel Teramano 130 accessi ai centri antiviolenza

I progetti futuri della Commissione Pari Opportunità

Un bilancio di fine anno per la Commissione provinciale pari opportunità e per le attività del Centro antiviolenza. A tracciarlo, questa mattina, la presidente della CPO, Erika Angelini, le componenti Tania Bonnici Castelli e Angela de Sanctis, l’avvocata del Centro antiviolenza “La Fenice” Michela Manente.

Molti i fronti aperti: fra gli elementi di rilievo il fatto che in seguito alla campagna di informazione durata tutto il mese di novembre, con incontri territoriali in collaborazione con le Commissioni comunali e gli Ordini professionali si sono registrate 50 nuove richieste di accesso ai servizi del Centro antiviolenza. Un numero particolarmente significativo considerato che durante i 10 mesi precedenti le richieste sono state 80. “Un segnale importante che rileva il ruolo fondamentale dell’informazione. Con queste attività di sensibilizzazione anche la cittadinanza si è attivata e sentita coinvolta – ha sottolineato Michela Manente, avvocata del Centro “La Fenice” – infatti, in uno dei casi, poi preso in carico, tutto è partito dalla segnalazione di un cittadino a conoscenza dei fatti”.

In questo anno, grazie ad una linea diretta e preferenziale con il Centro per l’Impiego è stato possibile ricollocare al lavoro vittime di violenza; gli interventi nelle scuole hanno portato alla luce casi riguardanti dei minori che ora, con l’assenso dei genitori, sono seguiti dal Centro. Un nuovo fenomeno: quello di donne vittime di violenza da parte di figli con gravi problemi di tossicodipendenza, anche in questo caso il Centro è intervenuto provvedendo a individuare una situazione protetta.  Un lavoro di rete, quindi, in collaborazione con i servizi sociali dei Comuni e le Forze dell’Ordine.

“Per il 2026 la Commissione pari opportunità amplierà il suo raggio d’azione – ha dichiarato Erika Angelini – perché occuparsi di pari opportunità significa affrontare le nuove emergenze sociali e sono tante. Le linee di lavoro sono state tracciate grazie al contributo di tutte le componenti della Cpo, ognuna con un proprio bagaglio professionale. Ci occuperemo di mobbing e violenza sui luoghi di lavoro, disabilità con corsi di formazione e raccolta fondi: iniziative a sostegno delle famiglie che convivono con un familiare disabile valorizzando anche il lavoro delle associazioni di volontariato. Altro tema che ci sta a cuore quello della giustizia riparativa, tema poco noto ma fondamentale per affrontare la situazione di crisi che stanno vivendo le carceri, sia con il sovraffollamento sia con la carenza di percorsi di riabilitazione dei detenuti. Con il progetto Donne al Centro stiamo rafforzando le competenze professionali delle operatrici della “Fenice” rispetto all’orientamento lavorativo”.

Fra le novità annunciate la produzione di un format televisivo“Storie di coraggio” prodotto dalla Provincia e condotto da Tania Bonnici Castelli, giornalista e componente della Cpo: “Racconteremo le storie di chi ha vissuto vicende dolorose e complicate, di chi si è impegnato a livello sociale per risolvere criticità e problemi legati ai diritti e all’inclusività: insomma storie emblematiche che possano infondere coraggio e nello stesso tempo far conoscere i servizi, a partire dal Centro antiviolenza, che possono rappresentare un punto di svolta per ripartire”, ha spiegato.

Infine, ma non da ultimo, grazie al lavoro svolto anche dal settore Pari Opportunità dell’Ente, con la dirigente Daniela Carminucci e la funzionaria Anna Catenaro, quest’anno l’Ente si è visto riconoscere due finanziamenti dalla Regione Abruzzo: quasi 60 mila euro per il Centro “La Fenice” e 34 mila e 900 euro “Casa Maia”, la casa di accoglienza per le vittime di violenza.

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