Psichiatria e Unità Cure Primarie, per Azione “decisioni della Asl preoccupano”
L'intervento su spostamenti e accorpamenti

La decisione della ASL di Teramo di spostare l’Unità Complessa di Cure Primarie (UCCP) da Circonvallazione Ragusa a Contrada Casalena e di accorpare, dal 1° giugno al 30 settembre, il reparto di Psichiatria dell’ospedale “Mazzini” con quello di Giulianova, ha sollevato forti preoccupazioni tra i rappresentanti locali di Azione.
“Pur comprendendo la necessità di contenere la spesa sanitaria – dichiarano il capogruppo in Consiglio comunale di Azione, Alessio D’Egidio, e la coordinatrice locale, Simone Mazzilli – restiamo perplessi davanti all’ennesima razionalizzazione calata dall’alto, che incide direttamente sui servizi essenziali offerti ai cittadini, senza che sia stato presentato un piano complessivo e trasparente che spieghi le motivazioni e gli obiettivi di tali scelte”.
Il provvedimento comporta la chiusura estiva del reparto SPDC di Teramo, lo spostamento delle attività ambulatoriali e dei trattamenti sanitari obbligatori a Giulianova, con costi pubblici aggiuntivi per i trasferimenti e disagi per le persone più fragili, già colpite da un aumento di disagi psichici e sociali.
“La psichiatria è un presidio fondamentale in un territorio segnato da isolamento sociale, dipendenze, post-Covid e disagio giovanile. In un momento in cui la città è attraversata da crescenti episodi di violenza tra i più giovani, invece di potenziare i servizi di salute mentale si sceglie di chiudere il reparto del capoluogo, costringendo operatori e cittadini a spostamenti penalizzanti e privi di garanzie”, spiegano D’Egidio e Mazzilli.
Analogamente, lo spostamento dell’UCCP da una sede centrale e accessibile come quella di Circonvallazione Ragusa a Contrada Casalena, rischia di cancellare un presidio sanitario di prossimità, danneggiando soprattutto le persone anziane e fragili. “Si priva il centro cittadino di un servizio fondamentale, con ricadute sanitarie, sociali ed economiche su un tessuto urbano già in sofferenza”, aggiungono.
“Chiediamo – concludono – con urgenza che la ASL renda pubblico il piano completo di riorganizzazione della rete territoriale sanitaria, indicando obiettivi, criteri e modalità operative. Senza una visione d’insieme ogni intervento appare arbitrario e inaccettabile. Ma soprattutto ci aspettiamo che anche il sindaco di Teramo batta un colpo: su questioni così gravi per la città non è più tollerabile il silenzio dell’amministrazione comunale.”