Antonetti: “Il sindaco di Teramo si fa governare da associazioni e tifosi”
L'intervento del consigliere sulla Cittadella della Cultura

“Il sindaco di Teramo ha auspicato la necessità di una cabina di regia coordinata tra Università e Comune che guidi questo percorso in merito alla nascita della Cittadella della Cultura. Si scopre, quindi, che dopo sette anni e due mesi, alias ottantasei mesi, alias duemilaseicentodiciotto giorni, nel corso dei quali il Sindaco insieme alla sua ciurma “non ha toccato palla” né in relazione alle ipotesi di contributo alla progettazione dell’opera né in quelle di coordinamento con le altre opere di recupero da realizzare in città, il primo cittadino si sveglia una mattina e scopre magicamente solo il 16 luglio 2025 che nell’ambito della sua “illuminata” visione strategica e programmatica della città sta iniziando la fase di realizzazione di un’opera così importante ….. messa in cantiere dalla Regione “soltanto” nell’anno 2016….!”.
A dirlo il consigliere di opposizione Carlo Antonetti.
“Ma come è possibile che dopo oltre sette anni di amministrazione il sindaco sia ancora nella fase dell’auspicio alla creazione di una “cabina di regia sulla città” e accetti quella che addirittura definisce la “sfida” del rettore quando, peraltro, ancora non riesce neanche a far partire i lavori di ristrutturazione della Casa comunale, del Museo archeologico, del Conservatorio Braga ecc…? Ma a chi si può raccontare una cosa del genere? Se, in realtà, relativamente al recupero dell’ex manicomio in tutti questi anni l’Amministrazione comunale non avesse “dormito” avrebbe potuto, a titolo di mero esempio, impegnarsi e adoperarsi per favorire il recupero del progetto originario del Grande teatro lirico ipogeo, attualmente ridotto a un più piccolo teatro di Ateneo con una capienza limitata, provando a convogliare anche le risorse per la ristrutturazione del Cineteatro comunale al fine di rendere il Grande teatro lirico ipogeo il vero teatro cittadino evitando di disperdere importanti risorse in rivoli destinati a creare doppioni inutili. In qualsiasi città del mondo normale, seria e governata da persone capaci, a fronte di tutti i finanziamenti del Pnnr e della ricostruzione pubblica da gestire, è solo ed esclusivamente l’amministrazione pubblica che sulla base di scelte politiche e dell’ interesse pubblico, deve indirizzare e impostare da subito, di concerto con le varie componenti economiche e sociali di un territorio, le azioni necessarie e opportune per la creazione e lo sviluppo della città del futuro indirizzando le varie scelte urbanistiche, che non dimentichiamo che le appartengono in via esclusiva, sulla base di una visione complessiva, strategica, logica e sostenibile degli interventi da eseguire. Purtroppo a Teramo non è così!”.
“In effetti in questi anni tutte le (peraltro pochissime) scelte politiche e strategiche per la Città provengono e sono state operate da tutti fuorchè dall’Amministrazione comunale che, senza aver mai creato sinergie con le altre Istituzioni del territorio, si è invece limitata a prevedere la ricostruzione e la ristrutturazione di quello che già c’è: il cine teatro comunale rimane lì dov’era; il mercato coperto rimane li’ dov’era.. ecc... E così a Teramo mentre il sindaco scopre improvvisamente dopo oltre sette anni di amministrazione che sarebbe necessario “creare una cabina di regia che guidi il percorso” ….: il presidente della Provincia ha deciso e decide come, dove, se e quando debbano essere ubicate, costruite e ristrutturate le scuole e l’eventuale polo scolastico; alcuni comitati civici hanno “costretto” il sindaco a individuare il luogo dove deve essere realizzato il nuovo ospedale; un gruppo di “tifosi” ha deciso come e chi debba gestire lo Stadio Bonolis; la polemica di alcuni cittadini o politici di opposizione hanno determinato la decisione di abbattere il Palazzo della Sanità per il quale l’amministrazione era già pronta ad autorizzare in Consiglio Comunale la ristrutturazione dell’edificio con sopraelevazione di un altro piano; un gruppo di “tifosi” decide che non si può abbattere il vecchio stadio comunale che ancora oggi, dopo venti anni, è ancora in totale abbandono e oggetto delle più fantasiose ipotesi di recupero; le lamentele di alcuni gruppi di cittadini e dell’opposizione ha causato il totale blocco dell’allora “cavallo di battaglia dell’Amministrazione: il Pums, e purtroppo tanto altro..! E’ allora evidente che la nostra Città non ha una guida essendo governata da tutti tranne che dal sindaco e dalla giunta che, peraltro, è sempre sull’orlo del rimpasto”.
Per Antonetti “in questi due anni da consigliere comunale ho sbagliato a chiedere più volte le dimissioni del sindaco in quanto non mi sono voluto rendere conto che non si può chiedere a qualcuno di dimettersi da ciò che non è! Teramo ha urgente bisogno di un sindaco, di una vera amministrazione e di una politica seria e forte che sappia mettere riparo ai gravi danni e agli errori compiuti nel buio periodo dalbertiano. L’ “età dell’oro” (pnrr e ricostruzione ex sisma) sta velocemente passando senza aver scritto la Teramo del furturo e tra qualche anno, con il ritorno alla normalità, per Teramo, per i cittadini e per l’Amministrazione pubblica saranno dolori ancora più grandi. Purtroppo le chiavi della Città sono state consegnate a politici e amministratori non all’altezza del complesso ruolo da svolgere. Sarebbe ora necessario e importante poter cambiare le serrature”.