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Teramo

Alba Adriatica, 160 pec inviate alla minoranza: il caso in consiglio comunale

Sayonara Tortoreto

Alba Adriatica. Ben 160 pec (posta elettronica certificata) per trasmettere ad un consigliere di minoranza gli atti relativi a dieci eventi organizzati dal Comune di Alba Adriatica nell’estate del 2023.

 

E’ una situazione al limite del paradosso quella evidenziata, nel corso dell’ultimo consiglio comunale, da Massimo Marconi, capogruppo di Siamo Alba. Il consigliere, attraverso una puntuale ricostruzione dei fatti, ha illustrato la relativa interrogazione, chiedendo agli amministratori e al segretario comunali delucidazioni su quanto accaduto.

Richiesta di atti. Tutta la vicenda prende forma l’undici di dicembre, quando Massimo Marconi chiede, attraverso posta cerificata, di poter avere gli atti relativi alle dieci manifestazioni. Dopo un mese, senza aver avuto risposta, chiede direttamente al responsabile del settore (servizi al cittadino, sport, turismo e cultura) chiarimenti sul mancato invio dei documenti. L’ufficio comunica che la documentazione era stata inviata, ma non trasmessa, perchè a quanto pare i file erano troppo pesanti e non giunti a destinazione.

Vicenda prosegue. La cosa va avanti, lo stesso Marconi fa presente alla segretaria generale il problema e poi a fine gennaio scrive in prefettura per segnalare il problema. Con uno scambio episolare con la stessa responsabile del servizio.

Le mail. Il primo febbraio, racconta Marconi, alle 9.15 sull’indirizzo di Siamo Alba arriva la prima pec. Che è solo la prima di una lunga serie (160, in realtà spedite 168), alcune contenenti un solo foglio o allegati che non avevano nulla a che fare con la richiesta in oggetto.

Nell’interrogazione si riporta anche la risposta dell’ufficio alla richiesta di informazioni da parte della prefettura.
La domanda. Si chiede al Sindaco, all’Assessore al Personale, all’Assessore al Turismo ed alle Attività Produttive, alla Segretaria Generale, ma anche a tutti i colleghi consiglieri di maggioranza, quante persone hanno lavorato e quanti uffici sono stati investiti in una giornata per preparare, trasmettere e protocollare 160 pec, alcune delle quali contenenti un solo foglio, che nell’era moderna ed in un qualsiasi ufficio che si rispetti, sarebbero state trasmesse con un clic.

E chiedo se il Comune detiene un programma capace di mandare pec di una certa dimensione.
Da un punto di vista politico, poi, che è l’aspetto più importante di questa incresciosa vicenda, con tutta la buona volontà che si vuole riconoscere all’ufficio, chiediamo come gruppo consiliare, ma chiedono i tutti i cittadini, una maggiore collaborazione nel rapporto con cittadino utente e si precisa, se mai ce ne fosse bisogno, che il nostro lavoro di consiglieri comunali andrebbe apprezzato ed agevolato perché l’esistenza di una minoranza istituzionalizzata, rappresenta una grande conquista della democrazia ed una garanzia per tutti”.

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