
Pescara. Diventa realtà il Bibliomuseo NU – Museo delle Narrazioni Urbane, uno spazio innovativo e profondamente identitario che aspetta i pescaresi, e non soltanto loro, al secondo piano del nuovo Polo Bibliotecario Circolo Aternino.
Il NU è uno degli output principali del progetto Le Novelle della Nuova Pescara, che è stato finanziato dal Cepell (Centro per il libro e la lettura del MIC) all’interno del Bando Città che legge 2022, nato dalla coprogettazione coordinata dalla Istruttrice direttiva culturale Daniela Luciani, tra il Comune di Pescara (Assessorato alla Cultura), e l’Aps Movimentazioni, in collaborazione con Fla, Festival delle letterature e altre cose, e altre importanti associazioni come Arci, Cuntaterra, la Scuola Macondo, SmartLab Europe.
Si tratta della prima grande operazione di raccolta e restituzione della memoria urbana e sociale della città: documenti, immagini, podcast, testimonianze e oggetti raccontano la Pescara del passato e del presente, proiettandola nel futuro attraverso un linguaggio accessibile, inclusivo e multiforme, spiegano i promotori dopo la cerimonia di inaugurazione.
All’interno del Nu si può trovare Un archivio di narrazioni elaborate durante i multiformi laboratori previsti dal Progetto, archivio destinato a crescere e cambiare insieme alla città e al suo territorio.
Tra gli elementi centrali del Bibliomuseo ci sono:
• La Linea del Tempo, una installazione visiva e sonora che abbraccia oltre due secoli di storia (dal 1900 al 2125), punteggiata da tag NFC che attivano racconti audio, podcast, fotografie e storie. La Capsula del Tempo, sigillata al momento dell’inaugurazione del Nu e destinata ad essere aperta nel 2125: raccoglie 12 lettere scritte da giovani, ricette, oggetti simbolici della Pescara di oggi e documenti sonori e visivi. Al suo interno ci sono il menu di un ristorante cittadino, una bottiglia di vino di un vitigno autoctono, una fotografia di ragazzi con il look di moda oggi, una registrazione delle Variazioni Goldberg di Bach ad opera di una musicista di Pescara, una copia di quotidiani locali, una copia di un libro che testimonia il contributo della città allo sviluppo della psicoanalisi in Italia, una molletta per i panni. La capsula del tempo è registrata all’Università di Oglethorpe, ad Atlanta, presso l’International Time Capsule Society (ITCS).
• La Colonna che parla e la Mappa Tattile sono strumenti accessibili che accompagnano il visitatore in un percorso multisensoriale.
• Infine c’è la Lavagna della Memoria, punto d’incontro per ricostruire collettivamente fatti e figure del passato attraverso indagine partecipata e coinvolgimento diretto dei cittadini.
“Il Bibliomuseo è un’opera culturale e civile viva” – dichiara l’assessore alla Cultura Maria Rita Carota – “che nasce per custodire e trasmettere ciò che siamo, a partire dalle storie della nostra gente. È uno spazio che unisce la memoria al futuro. Il NU – Museo delle Narrazioni Urbane è, inoltre, un archivio digitale consultabile via smartphone tramite app dedicata, ma anche un luogo fisico dove incontrarsi, condividere ricordi, scrivere nuove storie e costruire una narrazione collettiva della città. Un vero e proprio “album di famiglia” pubblico, fatto di volti, voci, oggetti, segni e simboli, che restituisce senso di comunità, appartenenza e identità. Ringrazio il servizio Cultura che ha lavorato al progetto, a partire dalla responsabile di servizio Enrica Di Paolo e dalla responsabile del progetto Daniela Luciani e, infine, Federico Giangrandi che ha curato l’allestimento creativo del Bibliomuseo”.
Il Nu è visitabile tutti i giovedì dalle 9:00 alle 13:00 (Per info: https://www.gentidabruzzo.com/polo-bibliotecario-aternino/).