
Pescara. Il Tar Abruzzo – Sezione di Pescara ha respinto il ricorso presentato dagli esercenti del centro del capoluogo adriatico contro la proroga di 60 giorni, disposta dal Comune a partire dal primo giugno, della cosiddetta ordinanza ‘Cenerentola’, che vieta la somministrazione ai tavoli all’aperto dopo la mezzanotte, il venerdì, il sabato e la domenica.
Un provvedimento che sta generando non pochi malumori: se in inverno le restrizioni interessavano principalmente i cocktail bar, con l’arrivo del caldo i divieti stanno avendo effetti anche sui ristoranti che, a mezzanotte, in piena estate, devono interrompere il servizio all’aperto.
Il Tar, come già avvenuto in precedenti pronunciamenti relativi alla stessa materia, ribadisce che le misure adottate dal Comune “appaiono costituire un proporzionale punto di equilibrio tra il diritto alla libertà economica e la tutela della quiete pubblica e del riposo dei residenti, mediante un’adeguata e ragionevole composizione dei contrapposti interessi”.
I giudici citano le rilevazioni condotte tra aprile e maggio dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa), da cui emerge “una discreta efficacia” delle misure, “sebbene i risultati non siano ancora sufficienti a determinare una significativa riduzione dei valori”, mentre gli atti disposti dal Comune “si rivelano espressione di un potere amministrativo conforme ai canoni di ragionevolezza e coerenza”.