ACCEDI AL CANALE WHATSAPP E RICEVI LE TOP NEWS DEL GIORNO:

ACCEDI AL CANALE
Pescara

Inaugurato il quinto Centro Diurno a Pescara

Sayonara Tortoreto

Pescara. Inaugurato ieri con un open day per le famiglie il quinto centro diurno di Pescara.

“Oasi urbana”, questo il suo nome, si trova in via Monte Petroso 6/8 ed è gestito dall’organizzazione di volontariato “Vittoria La Città dei ragazzi”, guidato da Anna Bergami, uno dei vincitori dell’avviso pubblico di co-progettazione “Centri diurni per inclusione delle persone con disabilità” promosso dal Comune.

Nel centro diurno, che è cofinanziato dalla Asl, i 25 ospiti (età compresa tra 18 e 30 anni) trascorrono la mattinata insieme, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 13.30, cimentandosi principalmente nell’orticoltura, dal momento della semina a quello della raccolta, e partecipano a cinque laboratori.

“Qui si sperimenta la vera integrazione socio-sanitaria”, ha commentato il direttore dell’Unità operativa complessa di Neuropsichiatria Infantile, Renato Cerbo parlando del percorso seguito dai pazienti “che passano dalle strutture sanitarie, dove vengono recuperati e riabilitati, ai luoghi di socializzazione e sperimentazione delle capacità e delle competenze, dove si possono creare le possibilità per entrare nel mondo del lavoro, e il centro diurno di via Monte Petroso è uno di questi luoghi”.

La valutazione, per l’ingresso al centro, è affidata ad una equipe multidisciplinare costituita da assistenti sociali del Servizio Sociale del Comune di Pescara e dai professionisti del Servizio Inclusione Sociale di Giovani Adulti con Disabilità Neuropsichica (Sigad) della Asl.

Gli altri quattro Centri diurni si trovano a Villa Sabucchi, in via Michelangelo, via Maiella e via Tavo e sono affidati rispettivamente all’Aism, all’Anffas, all’Arda e all’associazione Diversuguali. Ognuno di questi accoglie 25 ragazzi, offrendo loro la possibilità di vivere quotidianamente momenti di aggregazione e di socializzazione. L’aumento dei Centri sul territorio di Pescara punta ad agevolare chi li frequenta, e quindi i giovani, per favorirne l’inclusione sociale, e nello stesso tempo si sostengono concretamente le famiglie (caregiver), che possono trarne sollievo riuscendo a conciliare/armonizzare meglio i tempi di vita e lavoro.

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio