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Escluso l’uso del taser dalle cause della morte di Riccardo Zappone

Pescara. E’ stata un’emorragia interna a causare la morte di Riccardo Zappone, 30enne morto martedì mattinaa Pescara dopo essere stato arrestato dalla polizia e sottoposto, dopo la propria resistenza, all’uso del taser.

Il procuratore capo della Repubblica, Giuseppe Bellelli, in una nota, specifica: “Sommersione interna emorragica da trauma toracico chiuso”

Nella nota del procuratore capo di Pescara si legge:

Il consulente tecnico medico legale del pubblico ministero, professor Cristian D’Ovidio dell’università G.d’Annunzio di Chieti e Pescara, all’esito dell’esame autoptico eseguito a norma dell’articolo 360 del codice di procedura penale, ha chiarito che il decesso di Riccardo Zappone avvenuto a Pescara il 3 giugno è stato causato da “sommersione interna emorragica da trauma toracico chiuso”, e che l’utilizzo del taser da parte del personale di polizia non ha avuto alcun ruolo ai fini del determinismo della morte. Gli accertamenti saranno completati anche con esami tossicologici e istologici sui prelievi eseguiti.

Le indagini vedono iscritti a registro 3 persone, quelle coinvolte nella rissa dalla quale è scaturito l’intervento della polizia: si tratta del titolare di un’officina, di suo fratello e di un terzo presente sul posto.

I reati ipotizzati sono omicidio colposo, spaccio di sostanze stupefacenti e morte o lesioni come conseguenza di altro delitto.

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