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Pescara

Centro per l’impiego: battaglia a Pescara sulla nuova sede

Pescara. Prosegue la battaglia in Consiglio a Pescara per la proposta della maggioranza relativa all’acquisto di una nuova sede per il centro dell’impiego.

Ieri mattina è ripresa la discussione sulla delibera con la quale il centro destra vuole acquistare un immobile in Piazza Garibaldi per 2 milioni di euro da destinare a sede del Centro per l’impiego. La delibera non è stata approvata perché bersagliata da decine di emendamenti e subemendamenti.

“Abbiamo presentato emendamenti perché riteniamo che questa delibera non debba essere approvata in quanto rappresenta una follia politica e un obbrobrio amministrativo”, afferma il capogruppo della lista Pettinari, Domenico Pettinari, “Una amministrazione pubblica, che decide di spendere 2 milioni di euro della Regione Abruzzo per acquistare un immobile da un privato, pur sapendo che Regione Abruzzo ha due immobili di proprietà lasciati in completo stato di abbandono, uno in Viale Bovio e uno in Via Raffaello, oltre all’immobile della Asl di Pescara, acquistato nel 2014 per circa 3 milioni di euro e lasciato anch’esso, da oltre 10 anni, in abbandono, dovrebbe immediatamente rassegnare le proprie dimissioni per grave incapacità nel governo cittadino”.

“Questa delibera racconta l’ennesimo episodio di approssimazione di questa amministrazione di centrodestra, e certifica un fallimento politico e amministrativo che dura da almeno tre anni”, aggiunge il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Paolo Sola, che ricorda: “Già dal 2022 era emersa con chiarezza la necessità di una sede più ampia e adeguata per il Centro per l’Impiego, e quindi è inaccettabile leggere oggi, nero su bianco, che dopo tre anni il Comune non sia stato in grado di individuare alcuna struttura pubblica idonea. Questo non è un dato neutro, ma la prova evidente del fallimento delle politiche di valorizzazione e recupero del patrimonio pubblico di questa città”.

Ulteriori criticità risulterebbero dalla convenzione allegata alla delibera: “Con questo atto – sottolinea Sola – il Comune si impegna a vincolare la destinazione d’uso dell’immobile a Centro per l’Impiego per almeno vent’anni, legando di fatto mani e piedi anche Montesilvano e Spoltore a una scelta calata dall’alto, senza alcun percorso di condivisione istituzionale”..

Ma il punto politicamente più grave, per il M5S, riguarda il metodo: “Stiamo parlando di una struttura che deve servire non solo Pescara, ma anche i Comuni di Montesilvano e Spoltore. Eppure questa scelta è stata compiuta senza alcuna concertazione o condivisione con i due Comuni limitrofi, che non sono stati minimamente coinvolti nel percorso decisionale. Nessun confronto, nessuna valutazione condivisa di possibili soluzioni alternative, neppure nell’ottica del processo di fusione di Nuova Pescara».

La discussione riprenderà domani mattina ma l’assessore Alfredo Cremonese ribatte già: “La nuova sede del Centro per l’impiego deve sorgere a Pescara, essendo la città capoluogo di provincia, e per questo la Regione ha chiesto al Comune di Pescara, e non ad altri, di individuare sul proprio territorio una sede idonea ad ospitare il Cpi. Poco, anzi nulla, c’entra la fusione di Pescara con Montesilvano e Spoltore, anche se i consiglieri di minoranza vogliono a tutti i costi inserire questo elemento nella polemica degli ultimi giorni, pur di fare ostruzionismo nel tentativo di non far passare la delibera che riguarda l’acquisizione dei locali situati in piazza Garibaldi. Come è ampiamente e chiaramente spiegato nella delibera l’iter è stato lungo e articolato perché come prima cosa è stata effettuata una ricognizione del patrimonio del Comune, ma non è stato possibile individuare una struttura adeguata ai requisiti richiesti dalla Regione – che non chiede spazi più ampi di quelli attuali, checché ne dica la minoranza: per i locali del Comune sarebbe stata necessaria la demolizione e la successiva ricostruzione, impossibile con i due milioni di euro a disposizione. Sono state quindi promosse due manifestazioni di interesse e sono pervenute quattro offerte, tutte con la metratura simile e con costi simili (a parte una, ma riguarda un edificio con un piano non agibile). Con la Regione, sono stati individuati gli spazi ritenuti più rispondenti alle necessità della Regione: spazi situati in centro, facilmente raggiungibili dai cittadini (che, lo ricordo, si recano al Centro per l’impiego su appuntamento) con i mezzi pubblici o privati e con le aree golenali vicine per il parcheggio. Con questa operazione, che prevede anche la sistemazione dei locali a carico della attuale proprietà, il Comune non sosterrà più le spese finora sostenute per l’affitto e si troverà un immobile nel patrimonio a costo zero, visto che l’intera operazione è finanziata con fondi europei. Mentre la minoranza continua ad arrampicarsi sugli specchi, mi sento di difendere l’operato degli uffici che garantirà ai cittadini un Centro per l’impiego in locali nuovi e accoglienti. Le teorie da immobiliaristi dell’opposizione – che dice di sapere quale sarebbe la sede ideale –  si scontrano, questo va detto con forza, con le procedure ad evidenza pubblica seguite dall’Ente”.

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