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Usura, fermato all’uscita delle poste con soldi e libretto: arrestato un rom di Avezzano

lOCATELLI

La guardia di finanza di Avezzano, sulla scorta di un’inchiesta diretta dal procuratore Maurizio Maria Carrato, ha arrestato, in flagranza di reato, un uomo di etnia rom trovato in possesso di una somma di 800 euro, di un libretto postale e di una carta postamat, che pochi istanti prima erano stati prelevati da un ufficio postale di Carsoli da due soggetti vittime di usura e contestualmente consegnati, appunto, all’usuraio.

 

Nel corso della medesima operazione, è stata data esecuzione a due perquisizioni domiciliari e personali nei confronti di altrettanti soggetti di etnia rom residenti ad Avezzano, strettamente collegati con l’usuraio.

L’operazione eseguita dai finanzieri e coordinata dal comandante della compagnia di Avezzano, il capitano Francesco Mattiace, è frutto di un’attività di investigazione, a più ampio raggio, avviata nel corrente anno ed eseguita attraverso l’utilizzo di indagini tecniche di polizia giudiziaria.
In particolare, con una telefonata al numero di pubblica utilità ‘117’ della Guardia di Finanza, due soggetti conviventi – entrambi percettori di indennità per invalidità – hanno riferito di essersi rivolti a soggetti di etnia rom per ottenere un prestito di 1500 euro.
A seguito del prestito, gli usurai avevano preteso somme esorbitanti a titolo di interesse, ricostruito nella misura del 340% annuo che i soggetti ‘fragili’ nei mesi successivi non sono più riusciti ad onorare, restituendo, come acclarato in fase investigativa e fino alla data dell’intervento, la somma di 5.800.
Nel corso delle operazioni è emerso altresì che la coniuge del soggetto usuraio tratto in arresto risulta percettrice del reddito di cittadinanza.
Nell’ultimo triennio l’attività di contrasto al fenomeno dell’usura condotta dalle Fiamme Gialle marsicane, ha portato alla segnalazione alla Procura della Repubblica di Avezzano di dieci soggetti responsabili delle condotte illecite e nei cui confronti sono state finora emesse sette sentenze penali di condanna definitiva.
L’attività descritta conferma il costante impegno della Guardia di Finanza a contrasto di tutti quei comportamenti illeciti che sfociano in reati contro la persona, ritenuti particolarmente odiosi se posti in essere a danno di soggetti che versano in stato di bisogno economico o psico-fisico.

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