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Ufficiale stroncato a 50 anni da un tumore causato dall’amianto: Cassazione riconosce diritti del figlio orfano

L’orfano aquilano del Colonnello Raffaele Acquafredda, ufficiale dell’Esercito Italiano che ha dedicato la sua vita al servizio dello Stato, ha finalmente ottenuto giustizia con la pronuncia definitiva della Corte di Cassazione, che ha confermato la decisione della Corte d’Appello dell’Aquila e ha riconosciuto i benefici previdenziali spettanti in qualità di orfano di una vittima del dovere. Un risultato importante, che chiude una lunga e difficile battaglia giudiziaria, restituendo dignità e giustizia a un giovane rimasto senza padre a soli 23 anni.

 

Il Col. Acquafredda ha partecipato a diverse missioni internazionali: è stato Ufficiale addetto presso la Brigata Multinazionale Nord a Sarajevo dal 14 giugno al 4 luglio 1999, e successivamente impiegato nell’ambito dell’operazione “Joint Guardian” in Kosovo, dal 29 novembre 2000 al 3 marzo 2001, come addetto all’artiglieria terrestre.

È deceduto il 1° ottobre 2012, a soli 50 anni, per un tumore al rene causato dall’esposizione prolungata a radiazioni e agenti cancerogeni durante le missioni. In particolare, è stato vittima della contaminazione da proiettili all’uranio impoverito, nonché dell’inalazione di fibre di amianto e polveri tossiche in contesti operativi ad alto rischio.

Il Ministero della Difesa aveva inizialmente riconosciuto il diritto solo alla vedova e alla figlia del Colonnello, escludendo il figlio superstite proprio perché, dopo la morte del padre, aveva iniziato a lavorare. Ma oggi, la Suprema Corte ha stabilito che non è il reddito annuale a fare prova del carico fiscale, ma la condizione effettiva al momento del decesso.

“Dopo anni di processo, siamo riusciti a ribaltare l’originario rigetto — poi confermato in Appello — basato sul presunto mancato carico fiscale del figlio. Ma abbiamo dimostrato che, al momento del decesso del padre, il giovane era ancora studente universitario e ha iniziato a lavorare solo dopo la tragedia, per necessità. Un principio innovativo, oggi finalmente riconosciuto anche in Cassazione”, dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, legale della famiglia e Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto. “È stata una battaglia titanica contro la ferma opposizione del Ministero, che voleva negare ogni riconoscimento a un orfano solo perché ha cercato di sopravvivere dignitosamente dopo la perdita del padre. Ora, questa sentenza fa giurisprudenza: apre un nuovo spiraglio per tutti quegli orfani che si trovano nella stessa condizione”, aggiunge Bonanni.

Il riconoscimento della Cassazione chiude una lunga battaglia legale e restituisce dignità a una vicenda profondamente dolorosa, legata al sacrificio di un servitore dello Stato e al diritto del figlio a non essere dimenticato.

Un appello al Ministro Guido Crosetto è stato lanciato da Bonanni affinché “l’Avvocatura dello Stato cessi ogni ostilità nei confronti degli orfani di chi ha servito il Paese con dedizione fino al sacrificio estremo”.

Nel frattempo, restano aperti due ulteriori filoni giudiziari: un ricorso al TAR per il risarcimento dei danni subiti dal Colonnello Acquafredda e un’azione civile per i danni morali e materiali subiti dai suoi familiari.

L’Ona è impegnato nella tutela delle vittime e dei loro familiari tramite il sito www.osservatorioamianto.it e il numero verde 800 034 294.

 

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