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L'Aquila

L’Aquila, attacco hacker: arrivano richieste di risarcimento

Sayonara Tortoreto

A seguito del grave attacco informatico che ha coinvolto nei mesi scorsi l’ASL 1 della regione Abruzzo, che comprende Avezzano, Sulmona e L’Aquila, dove sono stati rubati i dati sensibili di numerosi utenti, alcuni pazienti aquilani coinvolti nella incresciosa vicenda, assistiti e difesi dall’avvocato Carlotta Ludovici del foro di L’Aquila, si apprestano ad inoltrare atti di costituzione in mora legali al fine di avanzare richieste di risarcimento dei danni non patrimoniali, subiti e subendi, in virtù della normativa europea, in particolare del GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati) e nazionale di riferimento.

 

Interessati della grave vicenda anche il Garante per la protezione dei dati personali, nonché l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.
Difatti, nonostante la pubblicazione on line dei dati sensibili trafugati, in palese ed illegittima violazione della privacy, rivendicata dal “Gruppo Monti”, l’Azienda sanitaria ad oggi non ha notificato alcuna comunicazione in merito alla avvenuta violazione della privacy a discapito di tali utenti.

Pertanto, non si conoscono le difficoltà nel reperire la documentazione medica passata, nel ricostruire la storia clinica dei pazienti, anche al fine di attuare un confronto tra la situazione di salute odierna con quella passata e nell’assicurare agli stessi prestazioni sanitarie future conformi agli standard.
E’ di tutta evidenza che il trafugamento di dati altamente sensibili dei pazienti derivi dalla mancata adozione di misure di protezione di sistemi informatici adeguate a standard elevati e che la loro pubblicazione on line, con evidente e grave violazione della privacy, abbia arrecato danni di notevole entità ai soggetti coinvolti.
Si attendono, dunque, risposte concrete da parte dell’ente sanitario.

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