
Sono trascorsi sei mesi dalla sentenza con la quale la Corte d’Appello de L’Aquila ha riconosciuto il diritto al risarcimento del danno agli eredi delle 128 vittime della strage nazista di Pietransieri, oltre che al Comune di Roccaraso, ma sotto il profilo procedurale manca la concretezza degli atti realizzativi. Lo scorso 24 aprile la sentenza è stata trasmessa all’Ambasciata tedesca in Italia, divenendo dunque esecutiva.
Lo Stato Italiano sembra si prepari ad anticipare l’esborso attraverso l’apposito fondo previsto nel PNRR, 60 milioni per tutti gli eccidi di guerra avvenuti nel paese. Ma ancora non sappiamo quando o come la Germania provvederà a coprire la spesa.
Presenterò un’interrogazione parlamentare sul punto per dare formale compiutezza al riconoscimento di un diritto che deve trovare nel Governo italiano la forza di rivendicazione e di pretesa.
L’8 dicembre 2024 è stata depositata la sentenza della Corte d’Appello de L’Aquila che, dopo oltre un decennio di battaglie legali, ha riconosciuto come legittimo e dovuto il risarcimento per la strage nazista di Pietransieri al Comune di Roccaraso (circa 1milione 600mila euro) e al primo blocco di famiglie, eredi delle 128 vittime, che avevano avanzato l’azione legale, per circa 15milioni di euro complessivi.
Una strage che non è stata l’unica nelle drammatiche pagine di quella guerra e per le quali il Governo ha stanziato sul fondo PNRR un fondo complessivo di 60milioni di euro. Ovvero: in virtù di un presunto accordo pregresso tra Germania e Italia, il nostro Paese si è assunto l’onere di anticipare le somme da erogare in seguito a sentenze passate in giudicato, somme che la Germania dovrebbe ovviamente rimborsare subito dopo la notifica delle carte giudiziarie ufficiali.
Nel frattempo a fine marzo 2025 altre 60 famiglie abruzzesi (per 91 cittadini) hanno annunciato la volontà di intraprendere anch’essi un’azione legale per vedersi riconosciuto il diritto al risarcimento, seguiti da un formidabile pool di avvocati che vede, tra gli altri, l’avvocato Lucio Olivieri e l’avvocato Monica Oddis.
Il 2 aprile 2025 gli avvocati hanno comunicato che la sentenza che aveva quantificato i risarcimenti era ormai divenuta esecutiva, ma andava ancora notificata alla Germania e il Ministero avrebbe dovuto mandare loro la comunicazione di avvenuta ricezione dell’atto.
Il 24 aprile scorso l’avvocato Olivieri ha ufficializzato che la procura della Repubblica dell’Aquila ha trasmesso all’Ambasciata tedesca in Italia la sentenza definitiva della Corte d’Appello per la prima tranche di risarcimenti relativi all’eccidio di Pietransieri. L’Ambasciata tedesca avrebbe dovuto dunque formalizzare la ‘presa d’atto’.
E arriviamo a giugno 2025: il 9 giugno scorso sono trascorsi sei mesi esatti dalla pubblicazione della sentenza della Corte d’Appello de L’Aquila che dunque è formalmente passata in giudicato.
Ai legali non è mai stata reinviata dal Ministero la comunicazione circa la notifica della sentenza alla Germania, dunque i legali non hanno mai ricevuto la comunicazione di avvenuta ricezione dell’atto né tantomeno della presa d’atto da parte dell’Ambasciata tedesca in Italia.
A questo punto però senza ulteriori indugi, essendo trascorsi i 6 mesi dalla pubblicazione, i legali provvederanno a inizio prossima settimana a compilare i moduli per accedere ai fondi del PNRR e per ogni famiglia verrà inviato il modulo-istanza allegando la sentenza passata in giudicato per consentire alle famiglie di ricevere i propri risarcimenti.
Fin qui l’esercizio didattico di un diritto che seguiremo anche per conoscere i tempi di erogazione che non possono disperdersi nei meandri dei corridoi della pigrizia istituzionale.
Ma veniamo alla circostanza fattuale: presenterò un’interrogazione parlamentare per sapere se la sentenza della Corte d’Appello de L’Aquila oggi passata in giudicato, trasmessa all’Ambasciata, sia stata o meno oggetto di una presa d’atto formale e sostanziale, non comunicata eventualmente ai legali delle famiglie per una veniale distrazione burocratica, e soprattutto quando la Germania provvederà a rimborsare lo Stato italiano di quei 60milioni di euro complessivi generosamente anticipati nel Pnrr, ma che oggi devono trovare una compensazione, per far sì che non siano gli italiani incolpevoli a risarcire vittime italiane.