
Prende l’avvio la maturità 2025 che come in passato vede una percentuale altissima di ammessi: sono il 96,5% con il 3,5% dei non ammessi.
Lo scorso anno gli ammessi erano il 96,4% degli alunni e i non ammessi il 3,6%.
Numeri in linea, dunque, che vedono svettare per numero di bocciati la Sardegna, con il 7,1% che non riesce a prendere quest’anno il diploma, mentre i più fortunati sono gli studenti molisani: solo il 2,6% dovrà ripetere l’anno.
Sarà questa che si appresta ad arrivare la fatidica ‘notte prima degli esami’: al via da domani alle ore 8,30 infatti la prima prova scritta di Italiano per i 524.415 studenti (511.349 candidati interni e 13.066 esterni). E’ una prova comune a tutti gli indirizzi di studio, le tracce sono messe a punto dal ministero dell’Istruzione e sono in tutto sette, divise tra tre diverse tipologie: due analisi del testo, tre tracce di testo argomentativo e due temi di attualità. Nel toto tracce spiccano Gabriele D’Annunzio, l’Intelligenza Artificiale, le guerre, il Giubileo e il nuovo Papa.
Il giorno dopo, il 19 giugno sempre dalle 8,30, è prevista la seconda prova scritta, riguardante le discipline caratterizzanti i singoli percorsi di studio – Latino al Liceo classico; Matematica al Liceo scientifico; Lingua e cultura straniera 1 al Liceo linguistico; Lingua inglese per gli Istituti tecnici del Settore economico indirizzo “Turismo”; Geopedologia, Economia ed Estimo per l’indirizzo “Costruzioni, Ambiente e Territorio”; dal 23 giugno (ma sono i singoli istituti a decidere le date di partenza), il colloquio, nel corso del quale il candidato espone anche le esperienze svolte nell’ambito dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (Pcto) e le competenze acquisite nell’ambito dell’Educazione civica. È prevista una terza prova scritta in alcuni indirizzi di studio (sezioni EsaBac, EsaBac techno, sezioni con opzione internazionale, scuole della Regione Valle d’Aosta, della Provincia di Bolzano e scuole con lingua d’insegnamento slovena del Friuli Venezia Giulia).
Due le novità importanti di quest’anno: nel caso in cui il candidato interno abbia riportato, allo scrutinio finale, un voto in condotta pari a 6 decimi, il colloquio riguarderà anche un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale, assegnato dal consiglio di classe. L’altra novità è che i risultati conseguiti dallo studente nelle prove Invalsi, confluiranno nel Curriculum dello Studente. “Vogliamo tornare a chiamare ‘esame di Maturità’ quello che 25 anni fa è stato definito ‘esame di Stato’, un termine corretto ma molto freddo”, ha detto il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, aggiungendo poi che dal prossimo anno verranno ridefiniti un po’ i contenuti all’orale: “la maturità deve contemplare una valutazione integrale della persona”. La valutazione finale si calcola facendo la somma dei crediti del triennio – dati dalla media di ciascun candidato – e il punteggio di ciascuna prova d’esame. Le due prove scritte e il colloquio orale vengono valutati fino a un massimo di 20 punti ciascuno (20+20+20=60), mentre il voto massimo derivante dai crediti è 40 (quindi: 60+40=100). Il voto massimo che si può prendere è pari a 100, mentre il voto minimo equivale a 60.