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Abruzzo

Emergenza peronospora: in Abruzzo produzione del vino in calo del 70%

lOCATELLI

“Siamo tutti d’accordo nel dire che questo è davvero l’ultimo appello che il mondo vitivinicolo abruzzese rivolge alla classe politica della Regione Abruzzo, di qualsiasi “colore” essa sia”, dichiarano i rappresentanti della filiera vitivinicola abruzzese sottolineando che: “a vendemmia ormai conclusa, possiamo confermare, con assoluta certezza, un calo medio della produzione di uve di circa il70%; un dramma che interessa in maniera diffusa e più o meno omogenea tutte le aziende vitivinicole delle quattro provincie. L’Abruzzo vitivinicolo conta più di 15.000 aziende per 32.500 ettari vitati”.

 

Dopo mesi di proclami, promesse e false aspettative la classe politica e dirigente della Regione Abruzzo ad oggi non è in grado di dare risposte chiare a sostegno del settore e per questo gli attori coinvolti spiegano che “saremo costretti a scendere in piazza; tutti noi in questi mesi abbiamo avanzato specifiche richieste a supporto del mondo produttivo e fornito indicazioni operative in merito all’emergenza peronospora, ma a nulla sono serviti. Siamo pronti anche a riconsegnare le tessere elettorali”.

Ad oggi vi è stata solo l’assegnazione di scarsissime risorse economiche, assolutamente insufficienti per affrontare la difficile situazione del momento, considerando che il settore enologico nazionale fattura più di 7 miliardi di euro senza ovviamente considerare tutto l’indotto: in ambito regionale si parla di 5 milioni in 2 anni ed in quello nazionale di 7 milioni; dotazioni finanziarie lontanissime da quelle necessarie.
Per la sola regione Abruzzo abbiamo una perdita ormai acclarata di circa di 2,7 milioni di quintali di uva, pari a circa 2 milioni di ettolitri di vino che in termini di imbottigliato equivalgono a circa 260 milioni di pezzi; se dovessimo fare una stima del mancato reddito delle aziende possiamo indicare in circa 108 milioni di euro la perdita sulle uve, 130 milioni sullo sfuso e 520 milioni circa sull’imbottigliato. Una stima prudenziale induce a ritenere che la filiera vitivinicola della regione Abruzzo subirà un danno economico non inferiore ai 380 milioni di euro.
Assoenologi, Associazione Città del Vino, CIA, Coldiretti, Confagricoltura, Confcooperative, Consorzio Tutela Vini D’Abruzzo, Copagri, D.A.Q. vino, Legacoop, Liberi Agricoltori e Movimento Turismo del Vino, unitamente, sottolineano che occorrono a livello nazionale dei provvedimenti impattanti, per la sopravvivenza di migliaia di imprese vitivinicole, che non possono non prevedere necessariamente un congruo indennizzo diretto alle aziende.

Parallelamente sono stati condivisi tre punti principali sui quali si potrebbe e dovrebbe intervenire in maniera più che tempestiva:
– sospensione pagamento dei mutui e finanziamenti in essere (conto capitale e interessi) per almeno due anni, senza porre in primis le “garanzie bancarie” (come è stato fatto durante l’emergenza COVID) che renderebbero automaticamente le aziende richiedenti inaffidabili di fronte alle banche, per almeno 24 mesi, quindi inabili a qualsiasi tipologia di nuovi finanziamenti;
– sospensione e/o riduzione dei contributi INPS;
– azzeramento dei tassi d’interesse per finanziamenti acquisto scorte a reintegro con un’istruttoria semplificata e che non tenga conto dei finanziamenti già in essere.Nei primi due casi, la competenza spetterebbe al governo, mentre, nel terzo, il ruolo della regione risulta fondamentale, anche se ci auguriamo che quest’ultima sia portavoce degli interessi del mondo vitivinicolo abruzzese anche su tavoli nazionali.
In definitiva tutta la filiera produttiva vuole fare questo ultimo appello prima di procedere con le manifestazioni di piazza alla presenza di centinaia di migliaia di produttori stremati dalla difficilissima situazione e che, se non adeguatamente aiutati e supportati, rischiano di vedere vanificare decenni di duro lavoro.

 

“Leggo con profonda preoccupazione l’allarme dei produttori di vino abruzzesi, ai quali assicuro tutto il mio sostegno nel fronteggiare la fase di crisi che stanno vivendo a causa della significativa diminuzione nella produzione di uve”. Lo dichiara Giulio Sottanelli, deputato abruzzese di Azione, che aggiunge: “Le eccezionali precipitazioni nei mesi di aprile e maggio hanno provocato un calo del 70% nella produzione di uve, colpendo duramente il settore vitivinicolo e mettendo a rischio migliaia di aziende e lavoratori del comparto. Il mio impegno sarà quello di dare loro voce, portando a conoscenza di questa delicata problematica la maggioranza affinché possa individuare una soluzione all’interno della prossima legge di bilancio. La filiera vitivinicola – conclude Sottanelli – è un pilastro fondamentale dell’economia regionale e non possiamo permettere che soffra ulteriori perdite”.

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