
Approvata in consiglio comunale oggi a Teramo la variazione di bilancio da 47 milioni di euro che comprende anche l’ok al mutuo per finanziare la restante parte del biodigestore.
Il provvedimento è passato con 18 voti favorevoli, 4 contrari e 3 astenuti.
La minoranza ha ovviamente criticato l’operazione, che lega i teramani per anni a un impegno importante con la Cassa Depositi e Prestiti.
In serata il consiglio comunale di Teramo ha approvato a maggioranza – con 19 voti favorevoli, 4 contrari e 4 astensioni – il progetto di fattibilità tecnico economica per la realizzazione dell’impianto di digestione anaerobica per il
trattamento della frazione organica dei rifiuti solidi urbani, per un impegno di spesa di 43,4 milioni di euro, che comprende anche la preliminare demolizione dell’ex inceneritore con
contestuale bonifica dell’area di Carapollo, alla periferia sud-est del capoluogo.
Secondo le previsioni dell’amministrazione comunale di Teramo, l’impianto, della capacità di 44mila tonnellate, il cui soggetto realizzatore e gestore è la Teramo Ambiente Spa, dovrebbe diventare un riferimento per l’ambito almeno provinciale. Nel suo intervento, il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto ha definito l’opera – che potrebbe andare in gara entro la fine dell’anno – “l’ambizione di una città capoluogo, che investe su una prospettiva di crescita nella sostenibilità ambientale, attraverso una sua società in house, la Teramo Ambiente, che oggi è la società di riferimento dell’intero territorio provinciale e competitiva a livello regionale, grazie anche al
fatto che l’abbiamo trasformata in house, perché la Teramo Ambiente è pubblica, perché è al servizio del cittadino senza altri interessi privati”.



