
Giulianova. Riceviamo e pubblichiamo il ricorso di Gaetano Torresi, del gruppo folk I Caferza, ad un anno dalla scomparsa.
Un anno che non ci sei più, prof!
È passato un anno, ma i tuoi Caferza sono ancora qui a parlare di te, a ricordare le nostre serate, le tue barzellette, i tuoi modi di dire…
Ci manchi tanto, prof!
Non è certo un memorial a poter ricordare la tua grandezza e il tuo essere giuliese DOCG, né qualcuno che, dando fiato alla bocca, può intaccare il nostro essere Caferza. …
Non potrà mai capire e comprendere il nostro legame!
Le nostre nottate davanti a un sigaro e a una bottiglia di buon vino fermentato!
Gli appuntamenti il sabato mattina al negozio!
Le nostre telefonate! I nostri momenti! …
Ma, come ci avresti detto tu: “falli parlà, ma che ne sa chiss!”
E come ci hai insegnato, da buon maestro di vita, li abbiamo fatti parlare…
Ora! Ora le luci del palco si sono spente, i minuti di notorietà sono finiti e li abbiamo fatti parlare, siamo rimasti noi!
Noi, con il nostro dolore, ma con la consapevolezza di dover andare avanti, forti dell’ennesimo tuo insegnamento… E come ci dicevi sempre tu: “51 e 49”.
Noi Caferza, senza di te, senza la nostra guida, il nostro faro!
Ci hai lasciato un’eredità importante e ce la stiamo mettendo tutta. Hai visto! Siamo tornati anche da Anna e Peppe per la festa della trebbiatura, quella festa che amavi tanto! Con la tua presenza, aveva un sapore, un odore ed emozione diversi… ma ci siamo e ci saremo sempre.
Ci manchi tanto, Grande Puffo.