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Teramo

Atto aziendale: scelta pericolosa declassare i pronto soccorso periferici

Il Comitato Civico per la tutela dell’Ospedale Val Vibrata e della sanità pubblica interviene sulla nuova organizzazione dei Pronto Soccorso prevista nell’Atto Aziendale della ASL di Teramo, attualmente in fase di approvazione.

Il nodo centrale, evidenzia il Comitato, riguarda la classificazione dei Pronto Soccorso dei tre ospedali periferici del territorio, di Atri, Giulianova e Sant’Omero. Nonostante ognuno di questi presidi conti annualmente oltre 25.000 accessi – soglia che, secondo le raccomandazioni della SIMEU (Società Italiana di Medicina d’Emergenza-Urgenza), giustifica l’istituzione di una UOC (Unità Operativa Complessa) – l’Atto Aziendale non solo non prevede questa evoluzione, ma addirittura opera un declassamento: da UOSD (Unità Operativa Semplice Dipartimentale) a UOS (Unità Operativa Semplice).

“Si tratta di una scelta non solo incongrua – sottolinea il Comitato – ma anche potenzialmente pericolosa, perché priva queste strutture di quella minima autonomia gestionale ancora garantita, con ripercussioni dirette sulla qualità dell’assistenza a oltre 80mila cittadini che ogni anno si rivolgono ai Pronto Soccorso periferici”.

Secondo il Comitato, è proprio l’area dell’Emergenza-Urgenza il cuore nevralgico di ogni ospedale e, come tale, andrebbe gestita con le migliori competenze e la maggiore massa critica possibile. «Un primariato – si legge nella nota – garantisce autorevolezza, capacità organizzativa e attrattività per i professionisti. Ed è proprio questo il modello a cui dovremmo tendere.»

In alternativa al declassamento, il Comitato propone un’organizzazione più razionale e funzionale, che preveda:
la creazione di UOC nei Pronto Soccorso con elevato numero di accessi,
l’introduzione di un numero limitato di posti letto di Medicina d’Urgenza, da ricavare eventualmente da quelli di Medicina Interna,
il potenziamento delle OBI (Osservazione Breve Intensiva), come elemento integrativo dell’assistenza.

“Un simile assetto – affermano i rappresentanti del Comitato – migliorerebbe sensibilmente la qualità delle cure e renderebbe più attrattive le sedi periferiche per i medici e il personale sanitario, che oggi faticano ad accettare incarichi lontani dal capoluogo”.

Al contrario, la Medicina d’Urgenza viene istituita come UOS proprio all’ospedale Mazzini di Teramo, dove – sottolinea il Comitato – “esistono già numerose specialistiche e la sua utilità è, se non secondaria, almeno discutibile». Una decisione che, secondo i promotori del documento, evidenzia ancora una volta una logica Teramo-centrica, che rischia di indebolire ulteriormente gli ospedali spoke e accentrare servizi e risorse sul solo capoluogo, anche per le specialistiche di cui si dotano i primi, notoriamente ospedali di base.

Il Comitato conclude con un appello: “Torniamo a denunciare questa impostazione sbilanciata e chiediamo l’apertura di un confronto vero e trasparente. L’obiettivo è uno solo: costruire un sistema sanitario territoriale più equilibrato, efficiente e vicino alle esigenze di tutti i cittadini, non solo di quelli del capoluogo”.

 

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