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Gran Sasso, sicurezza sistema idrico: gli scenari d’intervento

L’Aquila. È stato ufficialmente presentato oggi, nel corso di una conferenza stampa, lo Scenario di Intervento scelto per la messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso. A illustrarlo è stato il Commissario Straordinario, Pierluigi Caputi, che ha spiegato il percorso metodologico adottato per arrivare alla definizione della soluzione progettuale.

 

Come previsto dal nuovo Codice dei Contratti Pubblici, la Pubblica Amministrazione è chiamata a valutare più proposte tecniche alternative (i cosiddetti DocFAP), tra le quali selezionare quella più idonea per la redazione del Progetto di Fattibilità Tecnico Economica (PFTE).

 

Nel caso specifico del Gran Sasso – tema particolarmente complesso sotto il profilo tecnico, ambientale e infrastrutturale – il Commissario ha scelto di procedere con ulteriore attenzione: prima ancora della definizione dei DocFAP, è stato individuato lo Scenario di Intervento su cui basare le alternative progettuali. Questo approccio metodologico mira a garantire un processo decisionale trasparente, fondato su criteri scientifici e non su valutazioni intuitive o semplificazioni.

 

Due scenari di partenza in una valutazione multicriteria

Già nel Quadro Esigenziale di marzo 2025 erano stati individuati due scenari tecnici, proposti dal progettista Italferr S.p.A.:

Scenario 1: “Impermeabilizzazione”, che prevede la messa in sicurezza delle acque captate dall’acquifero attraverso l’adeguamento dei sistemi esistenti di captazione e collettamento e l’impermeabilizzazione delle infrastrutture autostradali.

Scenario 2: “TOC”, basato su un sistema di Trivellazione Orizzontale Controllata per realizzare nuove captazioni nell’ammasso carbonatico, mantenendo comunque l’impermeabilizzazione delle infrastrutture autostradali.
Il Commissario ha voluto che la scelta tra i due scenari avvenisse attraverso una rigorosa analisi multicriteria, che tenesse conto di tre macro-categorie: Sostenibilità Ambientale, Sociale e Tecnico-Economica. Il metodo adottato consente di valutare in modo oggettivo pro e contro, prevenendo soluzioni tardive e non correttamente proceduralizzate garantendo il massimo coinvolgimento dei portatori d’interesse.

 

Anche i contributi esterni nell’analisi

In coerenza con quanto stabilito dall’Avviso Pubblico del 19 febbraio 2025, n. 24, sono stati inclusi nell’analisi anche i contributi scientifici e tecnici pervenuti da soggetti esterni. Tra questi la proposta della società Rocksoil S.p.A., che suggeriva la realizzazione di un terzo fornice autostradale, superiore a quelli esistenti.

 

Pur non ritenendo la proposta conforme con il mandato commissariale – volto alla messa in sicurezza della risorsa potabile e delle attività preesistenti – il Commissario ha comunque richiesto che venisse analizzata, portando alla definizione, da parte di Italferr S.p.A., di due scenari ibridi:

 

Scenario 3: versione ibrida dello scenario TOC, integrato con elementi della proposta Rocksoil;
Scenario 4: versione ibrida dello scenario Impermeabilizzazione con la proposta Rocksoil.

Lo scenario scelto: l’impermeabilizzazione è la soluzione più efficace

Dall’analisi multicriteria condotta da Italferr, inizialmente con pesi uguali tra le tre categorie, è emerso come Scenario 1 (Impermeabilizzazione) fosse il più efficace, con un punteggio del 59,84%. Successivamente, su richiesta del Commissario, è stata effettuata una seconda calcolazione attribuendo maggiore peso (40%) alla sostenibilità ambientale: anche in questo caso lo Scenario 1 si è confermato il migliore, salendo al 66,07% contro il 52,87% dello Scenario 2.

 

Il risultato, ha sottolineato Caputi, è significativo anche perché lo Scenario 1 resta il più valido anche al variare dei pesi attribuiti alle singole categorie.

 

I prossimi passi

Lo Scenario 1 è dunque quello su cui sarà costruito il Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali (DocFAP). In particolare, prevede:

Impermeabilizzazione delle gallerie autostradali e realizzazione di un sistema dedicato al convogliamento esterno delle acque di piattaforma e di percolazione;
Adeguamento delle reti di captazione delle acque potabili e loro adduzione all’esterno, con un sistema di monitoraggio continuo;
Realizzazione di impianti ispezionabili e manutenibili, per consentire una gestione autonoma e sicura da parte dei gestori del servizio idrico integrato, una volta conclusa la fase commissariale.

Le attività ora proseguiranno con l’elaborazione delle diverse ipotesi progettuali da parte di Italferr e con l’avvio del Dibattito di Coinvolgimento Pubblico, fondamentale per garantire trasparenza, partecipazione e condivisione nelle scelte che riguardano un’infrastruttura tanto delicata quanto strategica per il territorio.

 

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