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Teramo

Atri perde sportello Intesa Sanpaolo. Azione: “Politica assente”

Per il partito "brutto segnale"

“Ad Atri chiude la filiale Intesa Sanpaolo. Ma il vero problema non è lo sportello. È l’assenza della politica”.

A dirlo Alessandro Graziosi, commissario cittadino di Azione e i consiglieri comunali Sebastiano Lolli e Giammarco Marcone.

“Domani 20 giugno, Intesa Sanpaolo chiuderà la propria filiale di Atri, situata all’ingresso del centro storico, per accorparla a quella di Pineto. Una decisione presa a marzo, nel piano territoriale 2025 della banca, che nessuno ha provato a fermare. Il Sindaco Ferretti e la sua maggioranza non hanno detto nulla. Non hanno fatto nulla.
Come al solito. Ma il punto non è (solo) la perdita di un servizio. Quando una banca chiude, non è semplicemente un servizio in meno: è il mercato che decreta che un territorio non è più attrattivo. È l’indicatore che una comunità non cresce, non attira più investimenti, né giovani famiglie, né imprese. In altre parole: il territorio non genera futuro. Ed è qui che entra in gioco la responsabilità della politica. Ad Atri oggi manca una visione”.

Per Azione, “Il problema non è solo ciò che si perde, ma ciò che non si costruisce. L’amministrazione Ferretti non ha mai agito per rendere Atri un territorio attrattivo. Nessuna politica seria per i giovani. Nessuna strategia per lo sviluppo locale. Nessuna visione per rilanciare davvero l’economia e frenare lo spopolamento. Hanno passivamente subito tutto: lo spopolamento progressivo delle aree interne, la mancata inclusione nella ZES (Zona Economicamente Svantaggiata, che abbiamo denunciato lo scorso anno), il ridimensionamento dell’ospedale, votato anche da chi oggi siede in giunta, l’assenza di qualsiasi politica attiva per trattenere i ragazzi o attrarre nuove famiglie o imprese. Eppure la chiusura non è solo un fatto tecnico o logistico. È un segnale, il segnale di una città che perde funzioni, opportunità, centralità. E mentre in altri Comuni — come a Isola del Gran Sasso — Noi Moderati a livello provinciale protesta a gran voce contro la chiusura degli sportelli bancari, qui ad Atri, dove governa al fianco di Ferretti, sceglie il silenzio più comodo. Nessun comunicato, nessuna presa di posizione. Due pesi e due misure: all’opposizione fanno la voce grossa, al governo si voltano dall’altra parte”.

“Un doppio standard che rivela il volto peggiore della politica: quella che insegue solo il consenso facile, dimenticando la coerenza del pensiero e la responsabilità verso i cittadini. Chi ragiona così non ha una visione: ha solo interesse. E tutto questo mentre in Comune si governa con lo spirito dell’“io”: “Io comando, io decido, io sono il sindaco, io sono l’assessore, io ti posso fare questo FAVORE…” Una politica vecchia, autoreferenziale, che non parla più a nessuno. Che non costruisce, non ascolta, non progetta, che ti porta al dissesto finanziario. Che non ha mai capito che senza visione, la città non ha futuro. Scompare. Azione Atri è nata per rompere questo schema. Noi di Azione Atri rifiutiamo la politica autoreferenziale e crediamo in una città che sappia attrarre, valorizzare, costruire. Una città che non subisce il declino, ma lo affronta. E lo trasforma. Noi crediamo nella collaborazione, nella visione, nel confronto, nella partecipazione attiva. Nella politica della Prospettiva, non dell’“io”. La chiusura della filiale bancaria è solo l’ennesimo segnale di un declino causata dalla mancanza della politica che però può e deve essere fermato. Ma serve una guida diversa. Con le idee giuste. Con la voglia di fare. E con il coraggio di guardare avanti”.

 

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