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Teramo

Tortoreto, lungomare e project financing: il Pd annuncia battaglia sulle delibere approvate

Di Bonventura critica le scelte fatte ed evidenzia una serie di anomalie

Tortoreto. Non si spegne l’eco legata al consiglio comunale di martedì 17 giugno, seduta nella quale sono stati approvati due atti di grossa importanza: la variazione di bilancio per la riqualificazione del tratto centrale del lungomare e il project financing legato alla sistemazione del piazzale della chiesa.

Mauro Di Bonaventura, consigliere comunale del Pd, torna sul tema e lo fa con una nota circostanziata con la quale ricorda alcuni passaggi, parla di mancata trasparenza e confronto, avanza delle proposte alternative e lascia intuire che il gruppo consiliare darà vita ad una battaglia politica (e anche legale) per contrastare i due atti amministrativi e chiederne l’annullamento.

Nuovo lungomare: costo che lievita

“Il consiglio ha approvato una variazione di bilancio di 615.000 euro, giustificata da un presunto adeguamento dei prezzi di progetto”, sottolinea Mauro Di Bonaventura.
“Ma c’è un dato inquietante: soli due mesi fa il costo dell’opera era stimato 2,3 milioni. Oggi, senza un progetto esecutivo disponibile agli atti, ci ritroviamo con un’opera che supera i 3.000.000 di euro.
Possibile che a nessuno venga il dubbio che la situazione meriti maggiore approfondimento?

Il progetto esecutivo, che avrebbe dovuto giustificare tale aumento, era disponibile al momento del voto solo da 24 ore.
Nonostante una richiesta di accesso agli atti presentata già il 7 aprile, solo in data 13 giugno è stato comunicato che sarebbe stato visionabile il 16 giugno, per sole 3 ore, alla vigilia del consiglio.

È inaccettabile prendere una decisione così onerosa per le casse pubbliche senza un documento ufficiale su cui basarla.

Inoltre, questa riqualificazione, che dovrebbe migliorare l’area per tutta la comunità, in pratica:

sacrifica uno degli ultimi spazi verdi, privando le famiglie di un luogo d’incontro, di gioco per i ragazzi, di socialità.

Elimina la rotonda Carducci, cancellando 25 stalli gratuiti indispensabili per i residenti e le attività commerciali.

Cancella uno slargo intitolato a Marconi, senza alcuna previsione alternativa o compensativa.

Sostituisce il verde con aiuole non ombreggianti, peggiorando il microclima estivo e penalizzando gli anziani.

Interessa solo un tratto centrale del lungomare, creando disparità con le zone a nord e sud, già trascurate da anni.

La proposta. Perché non ragionare su una riqualificazione dell’intero lungomare, con un progetto organico, condiviso, modulabile per lotti, realizzabile in base a risorse e tempi disponibili?
Il lungomare è un bene identitario del nostro territorio, apprezzato e invidiato. Trattiamolo con rispetto, come un monumento vivente”.

Project financing per il piazzale della chiesa

La posizione è ancora più critica per quanto concerne il progetto di finanza che lega la gestione pluriennale delle strisce blu con la sistemazione del piazzale della chiesa e dell’area di via Teramo.

“La documentazione (oltre 1.000 pagine tra relazioni, analisi e piani finanziari) è stata resa disponibile ai consiglieri solo sei giorni prima del voto”, sottolinea il consigliere di minoranza.
“Lo stesso Comune ha dovuto affidare una consulenza esterna da 12.000 euro per valutare la proposta.
Se l’amministrazione ha avuto bisogno di mesi e di esperti per capire il progetto, come può pretendere che un consigliere lo faccia in meno di una settimana?

E se per realizzare una piazza si è costretti a cedere per 23 anni la gestione di un bene strategico come la sosta, forse non è vero che le finanze comunali godano di ottima salute.
Vale la pena ricordare che il progetto iniziale, con un budget di 800.000 euro, era sostenibile con risorse proprie.
Perché allora cambiare strada? Forse per poter dire, a fine mandato, che almeno un’opera è stata fatta.

Ma a quale prezzo?

I parcheggi a pagamento aumentano da 1.000 a 1.500.

Il periodo tariffato si estende da giugno–settembre ad aprile–settembre.

La tariffa oraria raddoppia, da 0,60 € a 1,20 €.

Le entrate del Comune crollano da oltre 200.000 € annui a 85.000 €, con una perdita stimata in oltre 2,6 milioni di euro in 23 anni.

Una piazza in cambio della libertà di movimento, della sostenibilità, e dell’equilibrio economico futuro. È questa la “grande operazione”?

Una domanda alla maggioranza
Perché nessuna delle proposte alternative è stata nemmeno presa in considerazione? Perché si è scelto di non ascoltare? Chi ha paura del confronto?

Perché questa amministrazione, che ha avuto anni per preparare questi progetti, ha negato ai consiglieri mettendo a disposizione solo pochi giorni per analizzarli?

“Il gruppo consiliare del Partito Democratico di Tortoreto“, si chiude la nota, “si riserva ogni azione politica e legale, nelle sedi opportune, per chiedere l’annullamento di entrambe le delibere, tutelare la legalità amministrativa e restituire alla cittadinanza il diritto a una città governata con rispetto, responsabilità e trasparenza”.

 

 

 

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