Alba Adriatica. Nel percorso di riqualificazione della stazione ferroviaria di Alba Adriatica, oramai indirizzata verso l’atto conclusivo, emerge un aspetto che è fonte, in questi giorni, di innegabili discussioni, anche e soprattutto sui social. La mancanza di un ascensore che rende nella sostanza inaccessibile la possibilità di arrivare al secondo binario e comunque quello che si raggiunge attraverso il sottopasso.
In pratica chi ha problemi di deambulazione, ma che genitori che spingono carrozzine con i bimbi, arrivare al binario significa farsi almeno 40 scalini.
Il tema è stato sollevato, negli ultimi giorni, da Renato Pantoli, consigliere comunale di minoranza e profondo conoscitore di una serie di dinamiche dello scalo ferroviario.
Pantoli ha chiamato in causa, nella sua segnalazione social, anche l’amministrazione comunale anche in relazione al fatto che l’esecutivo ha deliberato l’atto di indirizzo per la stesura del piano di eliminazione delle barriere architettoniche.
“Non si può accettare che un’infrastruttura così strategica, oltretutto nuova, in fase di realizzazione con i fondi PNRR, venga trattata con tanta superficialità e non si può più sopportare il silenzio complice di chi avrebbe dovuto interessarsi e il dovere istituzionale di pretendere risposte”, sostiene Pantoli.
Si chiede all’assessore (Sandra L’Innocente, ndr), se è a conoscenza che non è prevista la realizzazione di un ascensore nella nuova stazione Ferroviaria attualmente in fase di realizzazione e se eventualmente c’è stato un suo interesse, in Rfi, come sono stati realizzati a Giulianova e Martinsicuro”.
Va detto che sul piano tecnico, al momento, non ci sono spazi e misure per realizzare un ascensore alla stazione di Alba Adriatica, se non con una spesa molto considerevole, cosa che non era prevista in questo intervento. Al momento, dunque, lo scalo resta senza un ascensore.
